LIBANO: COINU (FLAI CGIL), LA GUERRA NON E’ MAI UNA SOLUZIONE E COLPISCE PER PRIMI I LAVORATORI

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“a due settimane dall’inizio dei bombardamenti e la mattina successiva dell’occupazione di terra da parte dell’esercito israeliani ancora non e’ chiara quale sia la posizione dell’unione europea su quanto succede in libano”, afferma il responsabile politiche internazionali della flai cgil, andrea COINU, che prosegue: “sembra essere isolato se non quasi esautorato del suo ruolo l’alto rappresentante ue per gli affari esteri BORREL, unico a continuare a predicare una via di pace e diplomazia, unica alternativa ad un processo che potrebbe portarci alla guerra, quella vera, in medio oriente. come sindacato dei lavoratori e delle lavoratrici dell’agroindustria italiana ci sentiamo pienamente rappresentati da questa posizione. la guerra non e’ mai una soluzione, e se anche lo fosse, non lo sarebbe certamente per chi lavora per vivere: la guerra uccide molto piu’ facilmente i lavoratori rispetto a chi la guerra l’ha voluta”. per COINU “latita una posizione chiara di ursula VON DER LEYEN, quasi a sancire l’irrilevanza politica internazionale di un’unione europea incapace di qualificare il proprio ruolo in uno scenario multilaterale complesso e in continuo mutamento”. “come se l’europa fosse capace di esprimere una propria opinione esclusivamente ex post, dopo che degli avvenimenti se ne possa prevedere un esito certo e dunque garantendosi un posto giusto nella storia. ma non era questo lo spirito con cui l’unione era stata costruita. l’unione nacque per contrastare l’orrore della guerra e per migliorare la vita dei cittadini e delle lavoratrici e dei lavoratori del continente”, evidenzia COINU. “il sospetto e’ che questa posizione d’ignavia possa essere una buona ipotesi d’azione per la nostra classe dirigente rispetto ad un pianeta che invece non ha problemi a schierarsi, d’altronde da una parte si difendono interessi specifici e dall’altro non sembra complicato condannare l’occupazione militare di terre appartenenti ad un altro stato sovrano”, continua il responsabile politiche internazionali della flai cgil, che conclude: “serve fermarsi tutti e riflettere. ci terrorizza e ci lascia esterrefatti che le guerre in medio oriente e in ucraina non stiano preoccupando la classe politica italiana ed europea, campanello d’allarme di un potenziale sviluppo disastroso per l’umanita’. a cosa serve la politica se non a cercare la pace?”.