CALDERONE ASSICURA IMPEGNO PER RECUPERO FABBRICATI RURALI AGRICOLTURA SOCIALE, DIPENDENTI, STAGIONALI PROPOSTO DA PRANDINI (COLDIRETTI)

(riproduzione riservata)

sul recupero dei fabbricati rurali agricoltura sociale, dipendenti, stagionali avanzata dal presidente della coldiretti ettore PRANDINI il ministro del lavoro elvira CALDERONE ha affermato che il tema “puo’ essere inserito in tempi brevi” purche’ l’operazione sia vincolata alle aziende che aderiscono alla rete del lavoro agricolo di qualita’. la ministro ha anche assicurato il proprio impegno sulle proposte dell’ industria alimentare che ha necessita’ di 60.000 figure professionali da individuare nei prossimi 5 anni, illustrate dal numero uno di filiera italia luigi SCORDAMAGLIA e su quelle che riguardano il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore della pesca avanzate dalla coldiretti. CALDERONE ha anche informato che gli stanziamenti dell’inail per il rinnovo delle macchine agricole, per la formazione e per la sicurezza nel 2025 rimarranno quelle del 2024. la ministro ha fatto queste dichiarazioni nelle conclusioni all’incontro che si e’ svolto nel pomeriggio in coldiretti sul lavoro in agricoltura aperto dal segretario generale vincenzo GESMUNDO che ha comunicato che la coldiretti e’ la prima organizzazione del paese per numero di giornate lavorate. romano MAGRINI, capo area coldiretti gestione personale lavoro ha illustrato le priorita’ che secondo l’organizzazione il governo deve fare proprie in tema di lavoro. tra queste spicca la richiesta che alle aziende colpite dalla recente nuova alluvione siano concessi gli stessi aiuti del 2024 anche nel 2025; la stabilizzazione del lavoro occasionale; la prevenzione dei fenomeni di caporalato a cominciare dal settore dei trasporti; veri benefici per chi aderisce alla rete del lavoro agricolo di qualita; il superamento nel 2026 del click day. sono intervenuti enrica MAMMUCARI, segretaria generale uila-uil che ha giudicato positivamente l’opportunita’ di condividere con i partecipanti la visione delle questioni in ballo; onofrio ROTA, segretario generale fai-cisl che ha sottolineato il ruolo positivo della bilateralita’; giovanni MININNI, segretario generale flai-cgil che ha sollecitato la realizzazione delle reti territoriali del lavoro agricolo di qualita’; laurence hart, direttore dell’ufficio di coordinamento per il mediterraneo, organizzazione internazionale per le migrazioni (oim); letizia MORATTI, presidente e4impact. secondo coldiretti nei campi italiani mancano centomila lavoratori per garantire la raccolta dei prodotti e la lavorazione dei terreni, le attivita’ di trasformazione e quelle piu’ specialistiche, “con il rischio di minare la sovranita’ alimentare del paese in un momento di forti tensioni internazionali”. le imprese che assumono dipendenti in agricoltura sono oltre 185.000 ed occupano circa di 1 milione di lavoratori, per oltre 120 milioni di giornate di lavoro, di cui circa 1/3 e’ rappresentato da occupati provenienti da altri paesi, con rumeni, indiani, marocchini, albanesi e senegalesi in testa alla classifica delle nazionalita’ piu’ presenti. una presenza importante – sottolinea coldiretti – “che non basta pero’ a coprire le necessita’ delle imprese agricole, anche per alcune lacune nell’attuale normativa, a partire dal meccanismo del click day, con poche quote e non tempestive rispetto alle esigenze di stagionalita’ del settore agricolo”. capita spesso, infatti, – e’ stato ribadito – che il lavoratore arrivi quando le attivita’ di raccolta per le quali era stato chiamato sono gia’ terminate. per superare le attuali difficolta’ – secondo coldiretti – “occorre passare ad una gestione diretta e controllata dei flussi migratori e le ultime modifiche introdotte alla normativa sul decreto flussi rappresentano un passo importante verso la semplificazione e il rispetto dei tempi di ingresso dei lavoratori, che vanno ora implementate con un maggiore coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei consolati”. “in questo modo sarebbe piu’ facile anche far emergere situazioni di sfruttamento lavorativo e caporalato”, osserva coldiretti. in tale ottica, – indica coldiretti – “serve anche potenziare la rete del lavoro agricolo di qualita’ attraverso sistemi di premialita’ per le imprese che vi aderiscono e rendendo sempre piu’ efficienti i servizi sul territorio per far incontrare domanda e offerta, con il coinvolgimento delle realta’ locali e, soprattutto, degli enti bilaterali agricoli territoriali”. nel corso dell’incontro coldiretti e filiera italia hanno sottolineato quanto sia “importante condividere con il ministro strategie per contrastare gli appalti illeciti, le cooperative spurie, per introdurre regole di reciprocita’ sui prodotti importati di lavoro etico e di qualita’. e serve aumentare i flussi di immigrazione regolare ed indispensabile all’industria alimentare”. in tale ottica – secondo coldiretti – “un ruolo puo’ essere svolto dalle iniziative e dalle buone pratiche di formazione nei paesi di origine gia’ avviate da coldiretti e filiera italia”. molta attenzione e’ stata riservata al tema della sicurezza in agricoltura, anche alla luce del recente rapporto inail. la necessita’ – e’ stato detto – “e’ quella di incrementare le risorse per l’ammodernamento delle macchine agricole, a partire dal bando isi, di potenziare la formazione obbligatoria aprendo ai fondi interprofessionali di formazione continua”. altro tema al centro del convegno e’ l’impatto dei cambiamenti climatici sul lavoro agricolo, con pesanti effetti anche dal punto di vista occupazionale. in tale ottica coldiretti chiede di “rendere alcune misure strutturali per garantire i necessari sostegni ad imprese e lavoratori, dall’ammortizzatore unico all’integrazione salariale per gli operai agricoli, dall’utilizzo ad ore della cisoa per estendere al settore agricolo la flessibilita’ gia’ presente negli altri settori all’abbattimento degli adempimenti contributivi per i territori colpiti da alluvioni e disastri climatici, come nel caso dell’emilia romagna”. nel corso dell’incontro si e’anche parlato anche del lavoro occasionale agricolo a tempo determinato. “i risultati nel biennio di sperimentazione hanno dimostrato come si sia trattato di una misura che non si e’ prestata ad abusi, avendo interessato circa diecimila persone, principalmente pensionati (circa l’80%) e studenti (17%). non si vedono dunque controindicazioni nel rendere lo strumento strutturale”, ha affermato coldiretti.