(riproduzione riservata)
“si e’ chiusa a torino la XV edizione terra madre salone del gusto, la manifestazione internazionale dedicata alle politiche agricole e a chi nel mondo produce cibo buono, pulito, giusto e sano. organizzata da slow food, regione piemonte e citta’ di torino, in cinque giorni ha coinvolto oltre 300mila persone al parco dora di torino intorno allo slogan ‘noi siamo natura’”, informa un comunicato di slow food italia. “vorrei che questa edizione di terra madre fosse dedicata a due amici, due delegati che erano qua con noi nel 2022: dror OR, produttore di formaggi israeliano, e bilal SALEH, produttore di olio palestinese della cisgiordania. il 7 ottobre, i terroristi hanno sequestrato dror e i figli e ucciso la moglie. dopo qualche mese lui e’ stato trovato morto, mentre i bambini fortunatamente sono in salvo. SALEH e’ stato ucciso il 30 ottobre mentre si trovava nell’oliveto, freddato da un colono che gli ha sparato dal villaggio vicino. terra madre e’ un luogo di pace, perche’ a torino arrivano persone da tutto il mondo per dialogare. senza dialogo, senza ascolto, senza rispetto per la diversita’ non esiste pace”, ha detto carlo PETRINI, fondatore di slow food, chiudendo terra madre salone del gusto. “il futuro e’ qui, oggi, perche’ a terra madre e’ protagonista un’agricoltura che si occupa dei prossimi secoli, non soltanto dei prossimi mesi. migliaia di donne e uomini, contadine, allevatori, pescatori che hanno testimoniato modelli altri, modelli agroecologici che tutelano la biodiversita’ e sanciscono la necessita’ della sovranita’ alimentare. modelli in grado di garantirci un progresso che intreccia indissolubilmente il benessere umano, con quello animale, con gli ecosistemi”, ha affermato barbara NAPPINI, presidente di slow food italia. “qui a terra madre la suggestione del nome racchiude il senso piu’ profondo della manifestazione. anche nelle epoche antiche la divinita’ principale era associata al valore della terra e alla sua protezione. abbiamo lingue diverse, storie diverse, religioni diverse. una cosa pero’ unisce da sempre il pianeta: viviamo di pesca e di agricoltura. senza di esse non puo’ sopravvivere nessun popolo e noi immaginiamo che questa debba essere una costante che durera’ anche nei prossimi secoli. tracciare la rotta corretta e’ la strada che dobbiamo intraprendere. sviluppare la sicurezza alimentare, dare buon cibo a tutti e’ la nostra priorita’. enrico MATTEI diceva ‘non voglio vivere da ricco in un paese povero’, io non voglio, e so di avere sintonia in questo con tanti tra i presenti, vivere in una civilta’ che pretende di essere ricca, in un mondo che e’ fatto di poveri”, ha dichiarato il ministro dell’agricoltura francesco LOLLOBRIGIDA.