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“nel dibattito sulla legge di bilancio 2025 e’ necessario rimettere al centro i temi che riguardano le politiche sociali”. lo rende noto un comunicato di anp-cia, che cosi’ prosegue: “dalle pensioni, alla sanita’, alla lotta alla poverta’, secondo anp-cia manca una strategia che risponda al disagio di una quota sempre piu’ rilevante di nostri concittadini. dai dati, infatti, risulta evidente l’aumento delle famiglie in poverta’ assoluta (oltre cinque milioni), come pure le pensioni erose da inflazione e da mancate indicizzazioni. in particolare, le minime, che riguardano oltre 2 milioni di pensionati. malgrado disuguaglianze in aumento e una sanita’ in grave affanno, il dibattito pubblico sembra volgere lo sguardo altrove. il paese viene, invece, comunicato dai nostri governanti in costante crescita economica. le problematiche sociali sembrano sotto controllo. per anp-cia questo e’ il frutto di una visione alterata della realta’ sociale, che non consente di impostare le scelte piu’ giuste che riguardano le persone in difficolta’. per invertire il processo di crisi in atto, anp-cia ricorda come sulla sanita’ si debba fare una scelta netta, ovvero prevedere un finanziamento secondo i bisogni reali del sistema sanitario e a un livello simile a quello dei maggiori paesi dell’ue. c’e’ da potenziare le strutture sanitarie di comunita’, affrontare il tema del personale sanitario, ridurre le liste d’attesa per visite e interventi, organizzare la sanita’ territoriale e l’assistenza domiciliare. bisogna, infine, attuare la riforma sulla non autosufficienza. la sanita’, ricorda il presidente alessandro DEL CARLO, e’ un diritto fondamentale che puo’ essere garantito solo attraverso un sistema pubblico e universalista. sulle pensioni, inoltre, si faccia una scelta precisa: bisogna aumentare significativamente le minime e tutelare dall’inflazione tutte le pensioni con un’indicizzazione piena degli assegni. occorre superare le penalizzazioni che subiscono le donne con pensioni piu’ basse degli uomini, come rilevato anche dal recente rapporto annuale inps, secondo il quale la pensione media degli uomini e’ superiore del 35% a quella delle donne. soprattutto, la cosiddetta opzione donna per l’uscita dal lavoro si e’ rivelata un’ulteriore fonte d’ingiustizia, a causa dei vincoli particolarmente stringenti come il ricalcolo contributivo dell’assegno. per i giovani, invece, e’ necessario pensare a un futuro previdenziale che possa dare loro dignita’ e speranza. secondo anp-cia, serve, dunque, una legge di bilancio che abbia un’impronta non solo ragionieristica, malgrado questa debba essere necessariamente sostenibile. occorre uno sguardo attento sulla realta’ del paese e le condizioni delle persone, mettendo in campo una strategia che permetta di superare le diseguaglianze sociali, soprattutto nel mondo degli anziani”.