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“garantire l’accesso a sementi di qualita’ puo’ rappresentare uno dei principali strumenti per affrontare le sfide legate alla sicurezza alimentare in africa. e’ il messaggio di assosementi, l’associazione che rappresenta il settore sementiero italiano, a margine del g7 agriculture forum for africa che si e’ svolto ieri a siracusa”. lo rende noto un comunicato di assosementi. “il continente africano dispone di molte superfici agricole ma, purtroppo, e’ caratterizzato da elevati livelli di insicurezza alimentare”, ha dichiarato eugenio TASSINARI, presidente di assosementi, nel precisare che “uno dei principali fattori alla base di questa condizione e’ la difficolta’ di molti agricoltori ad accedere alle varieta’ migliorate”. “facilitare l’uso di sementi di qualita’ permetterebbe da un lato di aumentare la produttivita’ agricola e il reddito derivante dalle coltivazioni e, dall’altro, di offrire cibo nutriente e sufficiente a soddisfare il fabbisogno della popolazione”, ha evidenziato il presidente di assosementi. “l’adozione del sistema di certificazione delle sementi, gia’ sperimentata con successo nelle economie avanzate, puo’ rivelarsi dunque una leva anche per lo sviluppo dell’agricoltura africana”, ha spiegato TASSINARI, che ha proseguito: “in questo contesto, l’iniziativa per il rafforzamento della certificazione delle sementi in africa, promossa congiuntamente da g7 e ocse e presentata nel corso del vertice mondiale di siracusa, si pone come un passo strategico. questo progetto pone le basi per il rilancio della cooperazione internazionale come strumento di sviluppo del settore agricolo e promette di alimentare una proficua collaborazione tra pubblico e privato, con quest’ultimo impegnato a fornire sementi di qualita’. attraverso un quadro normativo adeguato, il sistema di certificazione potra’ contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e alla creazione di filiere agricole piu’ resilienti”. “il settore sementiero incide significativamente sulle funzioni fondamentali dell’agricoltura – economica, ambientale e sociale – perche’ contribuisce a realizzare redditi sufficienti per gli agricoltori, a mantenere l’attivita’ agricola, la cui esistenza e’ sinonimo di presidio e buona gestione del territorio, ed a ottenere una maggiore disponibilita’ di cibo a garanzia della sicurezza alimentare”, ha concluso TASSINARI, nel ricordare che “l’innovazione che scaturisce dal nostro lavoro ci ha permesso nel corso degli anni di dare vita a semi di varieta’ sempre piu’ performanti, in grado di incrementare le rese, la resilienza e la qualita’ delle derrate”.