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“siamo qui al g7 a parlare delle eccellenze agroalimentari italiane e dobbiamo interrogarci anche sulla qualita’ del lavoro e sulla valorizzazione della eticita’ dei nostri prodotti che devono profumare di legalita’ attraverso il rispetto dei contratti e della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro. per fare questo, e’ necessario anche un’equa redistribuzione del valore lungo la filiera, riconoscendo un prezzo adeguato alla produzione primaria per evitare concorrenza sleale”. lo ha dichiarato la segretaria generale uila enrica MAMMUCARI alla tavola rotonda “il valore aggiunto della sicurezza sul lavoro e il contrasto al caporalato”. “dobbiamo dare gambe alla norme contenute nel dl agricoltura sull’incrocio dei dati tra tutti gli enti preposti per orientare in modo efficace i controlli e al registro delle aziende appaltatrici in agricoltura, le “aziende senza terra”, ha aggiunto. “le attivita’ ispettive non devono inoltre essere solo rivolte a sanzionare i datori di lavoro, ma e’ necessario anche intervenire sulle conseguenze che subiscono i lavoratori consentendo il recupero del furto salariale e procedere a percorsi di regolarizzazione, attraverso il riconoscimento dei permessi di soggiorno speciali, previsti dal testo unico sull’immigrazione. accanto ai permessi per sfruttamento in caso di bisogno, riteniamo indispensabile sanare le situazioni precarie dovute agli ingressi con i precedenti decreti flussi, tramite il rilascio di un permesso regolare per attesa lavoro, con il quale i lavoratori potranno trovare una nuova occupazione e conseguentemente stabilizzarsi attraverso un permesso per lavoro subordinato anche di tipo stagionale”, ha ribadito MAMMUCARI. “non e’ dunque sufficiente la sola repressione per sconfiggere il caporalato. e’ necessario potenziare il ruolo delle parti sociali e affidare gli enti bilaterali agricoli territoriali, che da oltre 70 anni svolgono sul territorio un ruolo strategico in tema di welfare , la gestione del mercato del lavoro e dei trasporti da e per i luoghi di lavoro, cosi’ come prevede la legge . affidare alle parti sociali un ruolo centrale in tema di politiche attive del lavoro e’ l’unico modo per garantire il matching domanda e offerta di lavoro in modo trasparente e togliere ossigeno ai caporali”, ha concluso MAMMUCARI.