(riproduzione riservata)
“e’ una decisione che non risolve del tutto il problema, ma viene incontro alle esigenze degli agricoltori e del mondo risicolo in particolare. ed e’ prova della fondatezza delle nostre richieste”. lo afferma in un comunicato la presidente dell’ente nazionale risi, natalia BOBBA, commentando la decisione della giunta regionale piemontese di modificare le proprie decisioni in merito all’applicazione della regola del deflusso ecologico che hanno imposto ai consorzi di prelevare da fiumi e torrenti una quantita’ molto contenuta di acqua per l’irrigazione dei campi. “a piazza piemonte, – prosegue il comunicato di ente risi – dopo una riunione nei giorni scorsi del comitato regionale dell’ambiente, si e’ deliberato di accogliere almeno in parte le sollecitazioni arrivate dall’ente risi, da altre parti del mondo agricolo e dalle istituzioni, soprattutto dalle province: i consorzi sono stati autorizzati a derivare fino a un massimo del 50% della dotazione di acqua di un fiume o torrente in situazioni di criticita’ idrica, contro il 40% a cui si limitava precedentemente. una soglia che era parsa a molti troppo restrittiva, soprattutto in un’annata in cui non c’e’ stata carenza d’acqua. al punto che la presidente dell’ente nazionale risi aveva denunciato, anche in sede ministeriale, il rischio che la risicoltura italiana vedesse pregiudicato il suo primato nell’unione europea. la riflessione, adesso, deve estendersi anche ai tavoli istituzionali di bruxelles perche’, come gia’ aveva sottolineato BOBBA, ‘sarebbe poco lungimirante lasciare il mercato del riso in mano agli importatori solo perche’ non si e’ in grado di coniugare necessita’ di produzione e regole ambientali’ “.