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la normativa ungherese che imponeva ai commercianti di mettere in vendita taluni prodotti agricoli ad un prezzo determinato e in un quantitativo predefinito e’ contraria al diritto dell’unione, ha stabilito una sentenza della corte di giustizia ue. la normativa era stata introdotta nel febbraio 2022, nel contesto della pandemia di covid-19. l’ungheria, con un decreto governativo, aveva regolamentato la commercializzazione di sei prodotti di base (taluni tipi di zucchero, farina di grano, olio di girasole, carne suina e di pollame, nonche’ di latte). a partire dal novembre 2022, a causa della guerra in ucraina, il decreto era stato modificato e altri due prodotti erano stati aggiunti all’elenco, ossia le uova e le patate. il decreto governativo e’ rimasto in vigore fino al 31 luglio 2023. una delle aziende di distribuzione sanzionate sulla base del decreto, il dettagliante spar magyarorsza’g, ha avviato un procedimento innanzi alla giustizia ungherese chiedendo l’annullamento del decreto, e la corte magiara si e’ rivolta a quella ue, che ha constatato l’incompatibilita’ delle norme con il regolamento sull’organizzazione comune dei mercati agricoli.