RISORSE IDRICHE: ANBI, CONSORZIO POMODORO DI PACHINO PRIMA IGP A OTTENERE CERTIFICAZIONE GOCCIA VERDE

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“il pomodoro di pachino e’ il primo consorzio igp (indicazione geografica protetta) in italia ad ottenere la certificazione goccia verde per la sostenibilita’ nell’uso delle risorse idriche: un impegno concreto verso l’innovazione, lo sviluppo sostenibile e la tutela quali-quantitativa dell’acqua, con un iter certificatorio che richiede il rispetto di 9 criteri specifici, dalla riduzione dell’impatto energetico alle azioni proattive per il miglioramento dell’agroecosistema, dalla tutela della biodiversita’ alle azioni di training fino al ruolo di ‘facilitatore’ per l’applicazione di nuove tecnologie”. lo rende noto un comunicato di anbi, nel precisare che “la certificazione prevede il controllo e il soddisfacimento di ben 54 indicatori verificabili e misurabili e l’osservanza delle procedure prescritte puo’ portare ad un risparmio idrico quantificabile, a seconda della situazione di partenza, tra il 10% e il 30%”. “siamo la prima igp ad ottenere questa importante certificazione”, afferma sebastiano FORTUNATO, presidente del consorzio di tutela del pomodoro di pachino igp, che prosegue: “una gestione non coordinata della risorsa idrica porta a momenti di crisi sia qualitativa che quantitativa, come quello che stiamo vivendo negli ultimi tre mesi. il consorzio puo’ assumere un ruolo importante nella tutela del prodotto attraverso il coinvolgimento dei propri associati in azioni a sostegno della sostenibilita’ del consumo idrico. oggi osserviamo una significativa alterazione del livello di salinita’ dovuta alla scarsita’ idrica che, se dovesse perdurare o addirittura aumentare, potrebbe compromettere irreparabilmente le particolari caratteristiche organolettiche del nostro oro rosso, legate proprio alle acque salmastre dell’area, in cui e’ prodotto. cio’ renderebbe quasi impossibile proseguire la produzione, con il conseguente crollo dell’economia legata al comparto, un indotto che da’ da vivere a diverse migliaia di famiglie”. “tutto cio’ si puo’ evitare solo attraverso un’azione coordinata di monitoraggio qualitativo delle acque e con l’utilizzo delle informazioni gia’ in mano ai produttori, ma poco utili se non aggregate ed analizzate a scala di comprensorio”, evidenzia il comunicato. “e’ il primo passo richiesto dalla certificazione nel percorso verso l’obbligatoria redazione di un piano di gestione della siccita’, nel quale si indicheranno i criteri e le buone pratiche da attuarsi per il contrasto al fenomeno o per la gestione di situazioni altamente critiche”, afferma francesco VINCENZI, presidente di anbi, l’ente che rilascia il certificato goccia verde, che conclude: “in parallelo, azioni di training e di promozione dell’innovazione potranno sostenere le aziende del comparto nella transizione verso tecniche colturali ed irrigue, adeguate alla situazione piu’ problematica. e’ particolarmente significativo che la prima certificazione goccia verde arrivi proprio dalla sicilia, regione drammaticamente colpita dalla siccita’ di quest’anno: e’ un importante segnale per guardare responsabilmente al futuro”.