AGEA: 16/7 CONTRO INCORPORAZIONE SIN ASSEMBLEA GENERALE PERSONALE E PRESIDIO AL MASAF CONVOCATI DAI SINDACATI

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“desideriamo informare che le oo.ss. e la rsu di agea, in funzione dello stato di agitazione proclamato nelle scorse settimane, hanno indetto una assemblea generale del personale per la giornata di martedi’ 16 luglio”. lo rende noto un comunicato della rsu di agea, che cosi’ prosegue: “in questa data il personale, oltre a riunirsi, come di consueto, all’interno di agea, ha ottenuto l’autorizzazione ad attuare un presidio presso la sede del ministero dell’agricoltura e della sovranita’ alimentare sita in via XX settembre a roma. le motivazioni dello stato di agitazione e di quest’ultima iniziativa presso il masaf, risiedono nell’approvazione, nell’ambito della conversione in legge del dl agricoltura, del poco noto e poco commentato art. 9 quater. la norma infatti dispone che la societa’ sistema informativo nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (sin s.p.a.) sia incorporata di diritto nell’agenzia per le erogazioni in agricoltura (agea), con conseguente immediato trasferimento del personale con contratto a tempo indeterminato (cnnl commercio), previa procedura di una blandissima selezione pubblica per titoli e competenze, alle dipendenze dell’agenzia (ccnl funzioni centrali). avete letto bene, si tratta della ‘fusione a freddo’ di una s.p.a. con un ente pubblico non economico. questa disposizione, che essendo racchiusa in un unico articolo di un testo molto articolato (praticamente e’ diventato un omnibus) e molto ‘discusso’ sulla stampa per la disparata quantita’ di impatti discutibili che avra’ nei diversi settori interessati, probabilmente non ha suscitato l’interesse dovuto nei commenti stampa. la cosa certa e’ che nessuno tra gli addetti ai lavori ci risulta abbia applaudito, tanto meno il presidente della repubblica che in prima istanza ne ha chiesto l’espunzione dal decreto per la mancanza di requisiti di necessita’ ed urgenza. se noi ne stiamo ancora parlando nonostante questo intervento, e’ perche’ a quanto pare l’azione del capo dello stato per gli estensori di questa ‘fusione’, non ha l’effetto di ‘moral suasion’ che dovrebbe avere in uno stato che si rispetti. infatti, espunta dal dl agricoltura, su chiara indicazione dell’ufficio legislativo della presidenza della repubblica che, come gia’ detto, non ha ritenuto sussistere i presupposti di necessita’ e urgenza, la norma e’ stata reintrodotta dalla finestra sotto forma di emendamento in commissione agricoltura del senato. nell’ambito della breve discussione in commissione e’ stata oggetto di ‘pregiudiziale di costituzionalita” da parte di senatori della minoranza, sebbene nella consapevolezza che i numeri sarebbero stati perdenti. nessuna discussione o approfondimento e’ stata possibile in aula al senato considerato che il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto. e, altrettanto grave, nessuna discussione o approfondimento sono stati possibili con le organizzazioni sindacali e la rsu di agea, i quali si sono visti ‘notificare’ il testo solo a cose fatte, come fosse la raccomandata di una multa, da un postino che non hanno mai visto in faccia, dal momento che i rappresentanti del lavoratori ne sono venuti ufficialmente a conoscenza soltanto quando e’ approdato per la prima volta al senato. e’ incredibile come una norma che prevede un ‘riordino’ di tale portata di un ente pubblico, non venga nemmeno ufficialmente ‘presentata’ e condivisa all’interno dell’agenzia. viene voglia di immaginare che la scelta di un percorso cosi’ innaturale (un decreto legge in una norma variopinta, piuttosto che un decreto legislativo ad hoc), di un silenzio cosi’ assordante e di una cosi’ pervicace ostinazione nel proseguire in un percorso cosi’ accidentato, sia dovuta al fatto che le motivazioni reali dell’operazione non siano quelle sbandierate che oramai giustificano qualsiasi provvedimento necessiti di un plauso generale, indiscriminato e privo di discussione nel merito, ovvero le ‘semplificazioni… nell’ottica di ridurre gli sprechi’. i dubbi che hanno assillato il personale di agea in questi ultimi mesi hanno evidentemente contagiato anche chi il provvedimento lo doveva valutare formalmente da alcuni dei punti di vista su cui ha degli impatti, ovvero il servizio bilancio della camera per gli aspetti economici. nella relazione del servizio bilancio della camera si legge che, pur prendendo atto di quanto riferito dalla relazione tecnica circa la neutralita’ finanziaria della norma, con riferimento specifico alla retribuzione del personale transitato dalla societa’ sin s.p.a. in agea andrebbe comunque acquisto un chiarimento dal governo in merito agli eventuali profili di onerosita’, non quantificati ne’ valutati dalla relazione tecnica, ‘…derivanti dalla previsione che consente di attribuire al medesimo personale della societa’ sin s.p.a. un trattamento retributivo accessorio nell’ipotesi in cui il trattamento economico complessivo spettante al corrispondente personale dell’agenzia risulti superiore, anche in considerazione del fatto che non sono ravvisabili effetti compensativi nell’ipotesi opposta in cui il trattamento retributivo spettante al personale dell’agenzia risulti inferiore, giacche’ in tal caso il personale trasferito mantiene invece il trattamento retributivo di provenienza’. di conseguenza il tempo per ottenere nelle aule parlamentari una risposta non c’e’ stato, considerato che anche alla camera e’ stata posta la questione di fiducia e l’emendamento ‘mordi e fuggi’ e’ ormai legge. la norma gia’ osteggiata dalle organizzazioni sindacali e dalla rsu, a cui, lo ribadiamo con forza, nessuna possibilita’ e’ stata data di interloquire nei tempi utili per dare un apporto costruttivo, prevede, dunque, tra le altre cose una invarianza di spesa per il bilancio dello stato a scapito del ‘bilancio famigliare’ dei dipendenti agea. il che non potra’ che avere ripercussioni negative sul benessere organizzativo dell’agenzia e sui servizi all’utenza che dovrebbero essere i destinatari finali del presunto ‘efficientamento’ dell’agenzia. il presidio e’ dunque finalizzato a denunciare la totale contrarieta’ delle lavoratrici e dei lavoratori di agea al provvedimento e ad avere un incontro con il rappresentante del governo deputato a dare risposte alle tante domande rimaste senza riscontro e ricordare che il personale di agea, cosi’ come tutti i pubblici dipendenti del nostro paese, non sono mai stati, non sono, e non saranno mai gli inerti luoghi di spicciola burocrazia che si vuole spesso dipingere, pronti ad accogliere in silenzio provvedimenti di questo tipo assieme ai giudizi poco lusinghieri con cui vengono spesso ‘qualificati’. non siamo il ‘fanalino di coda’ di alcuna istituzione ne’ l’approdo finale di chiunque si debba ‘sistemare’ per risolvere problemi di cui non siamo ne’ origine ne’ tantomeno causa”.