GIORNATA DELLA BIODIVERSITA’: AIA, FONDAMENTALE IL CONTRIBUTO DEGLI ALLEVATORI ITALIANI

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“il 22 maggio si celebra la ‘giornata mondiale della biodiversita” ed in quest’occasione l’associazione italiana allevatori-a.i.a. ricorda l’impegno costante del sistema allevatoriale nazionale a tutela della biodiversita’ animale di interesse zootecnico. un impegno realizzato grazie soprattutto alla passione di numerosi allevatori che, con la loro presenza nei territori e la volonta’ di conservare razze di animali che difficilmente sarebbe stato conveniente allevare, contribuiscono a restituire ricadute positive anche all’ambiente in cui la biodiversita’ viene valorizzata”. lo rende noto un comunicato stampa dell’associazione. “l’italia, anche nel campo della conservazione della biodiversita’ di interesse zootecnico, dimostra di essere un sistema unico e inimitabile, sicuramente ‘distintivo’ a livello mondiale, con caratteristiche irripetibili ed una varieta’ non comune, sia dal punto quantitativo che qualitativo – ricordano il presidente a.i.a. roberto NOCENTINI ed il direttore generale mauro DONDA – . salvaguardare le nostre numerose razze di animali e’ un’azione che contribuisce non solo a non disperdere un prezioso patrimonio genetico, ma ha anche un notevole valore economico, sociale, etico e culturale. tutto cio’ e’ stato possibile sia per le particolari condizioni pedoclimatiche del nostro paese, ma soprattutto perche’ si tratta di una grande varieta’ di animali ‘funzionali’, ovvero appartenenti a razze che gli allevatori italiani hanno saputo utilizzare e valorizzare a fini produttivi nel corso di decenni, ma con origini anche piu’ antiche, risalendo alla plurisecolare tradizione allevatoriale delle popolazioni che hanno abitato la penisola. la conservazione delle specie animali, infatti, e’ stata realizzata coniugandosi perfettamente con i peculiari e specifici modelli di allevamento adottati nei diversi territori italiani. si vuole rammentare che senza questi ‘allevatori-custodi’ oggi non si potrebbero realizzare la gran parte dei prodotti agroalimentari di origine zootecnica tipici del nostro paese, quelli di eccellenza a denominazione d’origine fino a quelli piu’ ‘nascosti’ e di nicchia. la bravura e sapienza dei nostri allevatori ha saputo esaltare le caratteristiche di queste razze, individuando gli animali piu’ adatti per determinate produzioni, ovvero producendo cio’ che era piu’ confacente per quella specie e per quello specifico territorio. la tipicita’ e unicita’ delle produzioni derivanti da queste razze mantiene ancora oggi un legame indissolubile con i rispettivi territori. la biodiversita’ della zootecnia italiana costituisce inoltre un patrimonio genetico ricchissimo che si ha la responsabilita’ di tramandare alle future generazioni. gia’ a partire dallo scorso psrn, a.i.a. in materia di biodiversita’ ha realizzato il progetto leo (acronimo di ‘livestock environment opendata’), avviato nel 2018 e finalizzato alla creazione di una piattaforma digitale per la zootecnia italiana unica nel suo genere. un contributo anche agli obiettivi nazionali ed europei di digitalizzazione della zootecnia, sfruttando le potenzialita’ dei big data: a.i.a., assieme a partner di prestigio quali universita’, istituti zooprofilattici e altri enti di ricerca, sotto la supervisione del ministero agricolo (ora masaf), in qualita’ di autorita’ di gestione, ha perseguito anche l’obiettivo di far conoscere e apprezzare maggiormente il valore della nostra biodiversita’ di interesse zootecnico. l’enorme mole di dati, di informazioni e di conoscenze rese disponibili con il progetto leo stanno consentendo di elaborare efficaci azioni a tutela della biodiversita’, di individuare nuovi e piu’ precisi parametri per la valutazione del benessere animale, di misurare correttamente l’entita’ delle emissioni in ambiente e nell’atmosfera dalle attivita’ connaturate alla zootecnia”. “a solo titolo di esempio – prosegue il comunicato – all’interno del progetto leo sono trattati i dati riferiti a ben 58 razze bovine (tra queste, ricompresa anche la specie bufalina, con la razza bufala mediterranea italiana) per un totale di oltre 3 milioni e 130 mila animali, 46 ovine (oltre 52 mila e 800 animali) e 38 caprine (121 mila animali). alcune delle razze-simbolo della nostra biodiversita’, tra quelle inserite nel progetto leo, sono le bovine: agerolese, burlina, cabannina, calvana, castana, chianina, cinisara, garfagnina, grigio alpina, marchigiana, maremmana, modenese, modicana, mucca pisana, pezzata rossa d’oropa, piemontese, pinzgauer, podolica, pontremolese, pustertaler, reggiana, rendena, romagnola, sarda, sardo bruna, sardo modicana, tarina, valdostana pezzata nera, valdostana pezzata rossa, varzese; le pecore alpagota, altamurana, appenninica, bagnolese, barbaresca, bergamasca, biellese, brianzola, brogna, ciuta, comisana, corniglio, corteno, delle langhe, fabrianese, frabosana, gentile di puglia, laticauda, massese, merinizzata, moscia leccese, nera di arbus, pomarancina, sambucana, sopravissana, tacola, zerasca e le capre aspromontana, bianca monticellana, bionda dell’adamello, camosciata delle alpi, capestrina, cilentana fulva, cilentana nera, ciociara grigia, fiurina’, garganica, girgentana, jonica, maltese, messinese, napoletana, nicastrese, orobica, pezzata mochena, roccaverano, rustica di calabria, sarda primitiva, valdostana, verzaschese. la particolare biodiversita’ di interesse zootecnico del nostro paese comprende inoltre una ricca varieta’ di cavalli, asini, suini, avicunicoli, a comporre un variegato ‘mosaico’ che pone l’italia ai vertici anche in questo specifico campo”.