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“con il via libera definitivo della commissione ue alla proroga del quadro temporaneo ucraina sugli aiuti di stato e’ ora prioritario arrivare a una moratoria dei debiti per le imprese agricole colpite dagli effetti delle tensioni internazionali, con i costi di produzione balzati alle stelle. e’ quanto afferma la coldiretti dopo che la commissione europea ha formalmente adottato la proroga di altri sei mesi e quindi fino al 31 dicembre di alcune disposizioni del quadro temporaneo di crisi in scadenza il 30 giugno. e’ il risultato delle mobilitazioni della coldiretti che hanno portato migliaia di agricoltori a manifestare pacificamente a bruxelles per difendere un settore ‘strangolato’ dalla burocrazia e dall’aumento costante dei costi di produzione mentre sono crollati i prezzi agricoli”. lo rende noto un comunicato della confederazione. “gia’ a febbraio avevamo indicato come necessario questo tipo di flessibilita’ sugli aiuti di stato per arrivare a una moratoria dei debiti delle imprese agricole”, ricorda ettore PRANDINI presidente della principale organizzazione agricola d’italia e d’europa. “la proroga non prevede un aumento dei massimali stabiliti per gli aiuti di importo limitato ma i governi potranno continuare a fornire alle imprese colpite dalla crisi o dalle successive sanzioni e controsanzioni, comprese quelle della russia, fino a 280mila euro per il settore agricolo e fino a 335mila euro per i settori della pesca e dell’acquacoltura. la commissione ha anche annunciato l’inizio della procedura di revisione del regolamento de minimis per la produzione primaria, con l’obiettivo di innalzare i massimali. oltre alla moratoria, restano ancora questione aperte su cui coldiretti chiede interventi rapidi. tra questi la necessita’ di mettere un freno alla proliferazione dei selvatici, dando la possibilita’ agli agricoltori di difendere le proprie terre, come emerso anche dalle 96 assemblee organizzate su tutto il territorio nazionale. mancano infatti – prosegue coldiretti -, i piani regionali straordinari di contenimento e strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione che causa danni per 200 milioni di euro all’anno, oltre al rischio di diffusione della peste suina che minaccia gli allevamenti di maiali e l’intera norcineria nazionale. sulla psa e’ necessario fornire tempi certi per gli indennizzi e serve fornire adeguate risorse per supportare gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza. la raccolta firme per una legge popolare europea per garantire trasparenza sulle etichette di tutti gli alimenti e’ un altro dei temi principali, con la richiesta di abolizione dell’attuale codice doganale per l’origine dei cibi che deve diventare una priorita’. non e’ piu’ accettabile assistere a scene come quelle vissute durante la mobilitazione del brennero, dove si e’ visto arrivare dei prosciutti, del concentrato di pomodoro, della frutta o della verdura e diventare con l’ultima trasformazione sostanziale a tutti gli effetti dei prodotti italiani. per tutelare l’agricoltura nazionale occorre anche un deciso stop al fotovoltaico selvaggio, con la copertura di intere aree agricole produttive con distese di ettari di pannelli a terra. impianti spesso realizzati da fondi di investimento speculativi e resi possibili da un far west normativo che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio. coldiretti non e’ contro le rinnovabili, come dimostra anche la forte partecipazione alla misura del pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine. dinanzi agli effetti sempre piu’ dirompenti dei cambiamenti climatici non e’ piu’ rinviabile la realizzazione di un piano invasi nazionale, dando seguito al progetto proposto da coldiretti assieme all’anbi di una rete di bacini di accumulo per raccogliere l’acqua piovana e garantirne la disponibilita’ ma anche evitare frane e dissesti. l’altro problema che pesa sui bilanci delle imprese e’ il crollo dei prezzi pagati alla produzione in molti settori simbolo, a partire dal grano, aggravato peraltro dal fenomeno delle pratiche sleali, che va contrastato attraverso un rafforzamento della direttiva. e’ necessario – e’ la richiesta di coldiretti – introdurre modalita’ di intervento dell’autorita’ di contrasto che garantiscano un risarcimento piu’ rapido del danno alle imprese agricole che hanno subito pratiche sleali. per far fronte all’emergenza granchio blu, come richiesto piu’ volte da coldiretti, serve la nomina di un commissario straordinario per avviare campagne intensive di cattura, incentivando i pescatori, ripristinando gli habitat lagunari nel delta del po e riavviando le attivita’ di allevamento con una campagna di semina. quella del granchio blu e’ una situazione che tiene in apprensione solo nel delta del po oltre 2.000 tra molluschicoltori e pescatori”.