CONFAGRICOLTURA , A MARGHERITA DI SAVOIA (BT) CONVEGNO “LA SALICOLTURA MARINA E’ PRATICA AGRICOLA”

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“‘stiamo definendo una proposta di legge che fissi i criteri normativi di massima per assimilare la salicoltura marina con l’attivita’ agricola. il dialogo con il governo, avviato a settembre, procede in questa direzione’, ha detto filippo SCHIAVONE, componente della giunta nazionale di confagricoltura , a margherita di savoia (bt), dove si e’ svolta la seconda tappa del progetto ‘l’agricoltura coltiva il sale’, curato da confagricoltura con le saline marine italiane”. lo rende noto un comunicato di confagricoltura , che cosi’ prosegue: “una tappa che accompagna il lavoro finalizzato al riconoscimento della coltivazione del sale marino come attivita’ agricola, con una normativa mirata in tal senso. il piano vede protagoniste, oltre alla confederazione, le societa’ di gestione delle saline di mare italiane atisale spa (puglia e sardegna); sosalt spa e isola longa in sicilia; saline ing. luigi conti vecchi in sardegna; parco della salina di cervia in emilia-romagna. ai soggetti firmatari si aggiungono inoltre, come sostenitori, le saline di trapani oro di sicilia, ettore e infersa e isola di calcara. numerose le istituzioni presenti in puglia, che hanno condiviso le finalita’ del progetto, auspicando un ruolo attivo anche da parte delle regioni interessate. per luca LAZZARO, presidente di confagricoltura puglia, ‘la presenza di oggi del mondo politico e delle istituzioni conferma la bonta’ del progetto. quello che auspichiamo tutti in questa giornata di riflessione e’ un ruolo ancora maggiore della puglia’. ‘ci sono tutte le condizioni perche’ questo progetto possa essere portato avanti a livello nazionale insieme ai colleghi delle altre regioni – ha detto gianluca NARDONE, direttore assessorato all’agricoltura della puglia – le saline potrebbero inoltre essere valorizzate attraverso il psr’. ‘a margherita di savoia si trova la piu’ grande salina d’europa: 4.500 ettari, 500mila tonnellate di sale prodotte annualmente, un centinaio di addetti che arrivano a 400 con l’indotto. la salina – ha spiegato il presidente di atisale spa bruno FRANCESCHINI – e’ riconosciuta come riserva nazionale naturale ed e’ una realta’ fortemente innovativa nel processo di produzione’. ‘l’attivita’ di salicoltura marina – ha evidenziato ciro ZENO, capo progetto – e’ assimilabile a quella agricola per molti aspetti: l’uso del suolo e dell’acqua, la ciclicita’ della produzione legata ai fenomeni della natura e delle stagioni, la dipendenza dalle condizioni climatiche, i macchinari utilizzati e, soprattutto, il lavoro dell’uomo. a questi risvolti si aggiungono quelli economici, poiche’ la pratica della salicoltura genera e mantiene l’ecosistema e la biodiversita’, e definisce i caratteri di ruralita’ dei territori interessati, valorizzandone anche il turismo’. in italia sono presenti oltre 10mila ettari di saline marine, con una produzione annua di 1,2 milioni di tonnellate di sale (corrisponde a poco meno del 30% della produzione totale), per un valore di oltre 60 milioni di euro”.