PESCA: LE RICHIESTE DELL’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE PRESENTATE AL MINISTRO LOLLOBRIGIDA

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di seguito le richieste dell’alleanza delle cooperative italiane pesca e acquacoltura presentate nel corso dell’incontro con il ministro dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste francesco LOLLOBRIGIDA: “il settore della pesca sta attraversando un periodo complesso poiche’ e’ chiamato ad affrontare la sfida della transizione ecologica e delle profonde innovazioni, anche in materia di gestione, in un lasso di tempo troppo breve rispetto a obbiettivi condivisibili ma eccessivamente ambiziosi ma che, soprattutto, non tengono conto della competizione, spesso unfair, cui sono esposte le nostre marinerie. l’unione europea sta introducendo strumenti normativi che rischiano di compromettere la tenuta delle nostre imprese di pesca e al contempo non affronta affatto il rovescio della medaglia rappresentato dall’impatto di queste nuove disposizioni sulle flotte, non solo italiane. lo sforzo di pesca si e’ ridotto grandemente negli ultimi anni, e con esso i principali indicatori socioeconomici: – nel 2022 il prodotto pescato dalla flotta italiana ammontava a circa 125.839 tonnellate, con un valore di 740 milioni di euro. dal 2012 ad oggi il valore totale degli sbarchi e’ diminuito di oltre il 20%, il volume delle produzioni sbarcate di circa il 35%; – la flotta da pesca nazionale si e’ ulteriormente ridotta nell’ultimo decennio scendendo alle 11.807 imbarcazioni del 2022, pari al 16% circa della flotta ue (81.071 unita’) con una contrazione complessiva superiore al 20% nell’ultimo decennio; – analogo discorso vale per i giorni di pesca totali di tutti i mestieri di pesca nazionali: -30% dal 2012 al 2022; – nel solo mediterraneo occidentale (da imperia a trapani, sardegna inclusa) lo sforzo di pesca in termini di giorni di attivita’ si e’ ridotto in 5 anni (dal 2020 al 2024) del 42,5%; – l’eta’ media della nostra flotta e’ di 31 anni; – i pescatori imbarcati sono circa 22 mila, di cui circa 19.000 a tempo pieno (10 anni fa erano circa 30.000, il 16% in meno), mentre quelli che operano a terra sono oltre 100 mila, per un totale che si aggira attorno ai 125 mila lavoratori (escluso l’indotto); – la media degli imbarcati per unita’ da pesca e’ stabile nel tempo, con circa 2,12 occupati per motopeschereccio; – le catture calano al ritmo del 2% annuo, cosi’ come i redditi; l’incidenza dei costi di produzione (soprattutto energetici) per alcuni tipi di pesca, come quella a strascico, e’ nell’ordine del 60/70%; – nel corso dell’ultimo decennio i guadagni provenienti dagli sbarchi sono diminuiti di oltre il 30%; – il consumo di prodotti ittici in italia ha superato nel 2022 il milione di tonnellate (circa 1.200.000 tonnellate). in tutto il mondo si sta registrando la stessa tendenza. il consumo di pesce pro-capite ammonta a circa 25 kg, leggermente al di sopra del livello medio di consumo dell’ue, fermo a circa 23 kg a testa; – nonostante cio’, l’incremento dei consumi e’ appannaggio dell’importazione, in costante crescita da oltre 15 anni. occorre invertire la rotta di una politica comune della pesca che ha contribuito a deprimere l’economia ittica; del cambio di traiettoria dobbiamo dare atto al ministro che durante il proprio gabinetto ha testimoniato una ritrovata attenzione nazionale verso l’economia primaria, inclusa la pesca e l’acquacoltura. purtroppo, scontiamo un lungo periodo nel quale c’e’ stata una netta prevalenza di politiche eccessivamente ambientaliste, al limite dell’ideologia, che hanno prodotto forte dissenso verso l’ue fiaccando la tenuta della flotta italiana, a tutto vantaggio della concorrenza produttiva e commerciale di paesi extra-ue. solo per citare alcune date: grande manifestazione unitaria a roma nel 2017, #salviamolapesca nel 2021 (venezia e mazara del vallo), le marinerie italiane contro il piano d’azione il 23 giugno 2023 (manifestazione diffusa in tutta italia culminata con l’incontro con il ministro francesco LOLLOBRIGIDA in via XX settembre). l’obbiettivo della sostenibilita’ si puo’ ancora conseguire costruendo una filiera in grado di coniugare la tutela dell’ambiente e la difesa del lavoro e dell’impresa. le emergenze secondo alleanza delle cooperative italiane: – invecchiamento della flotta e mancanza di turn-over e di giovani sono due temi strettamente connessi che, se non in fretta, decreteranno la scomparsa della pesca da numerose marinerie italiane. sul primo punto (invecchiamento della flotta), occorre stressare fino al limite l’applicazione del nuovo regolamento feampa se non addirittura rivederne alcuni aspetti (cambio scafi, ammodernamento degli stessi ma, soprattutto, degli apparati motore): quanto ai motori, segnaliamo l’incongruenza di obbiettivi legati alla transizione ecologica (contenuti anche nel piano d’azione adottato un anno fa dalla commissione ue) che non trovano accoglienza nel citato reg. (ue) n° 2021/1139 che addirittura lo esclude proprio con riferimento a quei segmenti che ne avrebbero maggiormente bisogno perche’ definiti energivori (strascico). – quanto al tema degli equipaggi e dei giovani, assumono particolare rilievo le politiche del lavoro, sia in termini attivi (per tentare di recuperare forza lavoro) sia sul piano delle tutele sociali: naspi, cisoa, fis, agevolazioni contributive per i giovani e gli esodati (coloro che perdono il lavoro anche per effetto dell’arresto definitivo) ed inserimento del pescatore tra i lavori usuranti sono solo alcuni argomenti dai quali, secondo alleanza delle cooperative italiane, puo’ passare il rilancio del settore. a questo proposito, si ricorda che il feampa contempla tra i propri obiettivi la promozione del dialogo sociale. l’istituzione di un tavolo di dialogo sociale sarebbe quanto mai opportuna per affrontare a tutto tondo questioni che richiedono competenze orizzontali. su questo tema richiamiamo il contenuto e le proposte emendative di due documenti presentati nel corso di audizioni tra dicembre 2023 e febbraio 2024 in occasione dell’esame dei seguenti disegni di legge: ddl n° 673 (senato della repubblica) contenente modifiche al codice della navigazione e altre disposizioni in materia di ordinamento amministrativo della navigazione e del lavoro marittimo e ddl c. 1532-bis governo (camera dei deputati) contenente disposizioni in materia di lavoro. – sempre in tema di posizioni espresse da alleanza delle cooperative italiane desideriamo richiamare il contenuto e le proposte formulate in occasione dell’audizione tenutasi l’11 settembre 2023 sulle proposte di legge c. 747 attilio PIERRO (lega) e altri e c. 856 alessandro CARAMIELLO (m5s), recanti interventi per il settore ittico. l’agenda secondo alleanza delle cooperative italiane: 1. in primo luogo, desideriamo riportare all’attenzione dell’on. ministro il nuovo regolamento europeo sui controlli [regolamento (ue) n° 2023/2842], entrato in vigore il 9 gennaio 2024, anche se la data di applicazione delle diverse disposizioni e’ diversificata lungo un asse temporale di 4 anni. e’ un testo adottato a seguito di una procedura legislativa, come noto, lunga e complessa. le soluzioni inizialmente proposte dalla commissione, nel lontano 2018, sono state oggetto di animate discussioni, sia in seno al consiglio che nel parlamento europeo. esso si presenta di difficilissima lettura per la scelta della stessa commissione europea di intervenire caparbiamente a modificare i singoli articoli del precedente reg. (ce) 1224/2009, anziche’ sostituirlo integralmente, come sarebbe stato piu’ opportuno; il risultato e’ quello di complesso di norme la cui applicazione risulta gia’ oggi difficile e onerosa, sia per le amministrazioni nazionali che per la stessa commissione ue (come emerso in una riunione tenutasi con la dgmare il 6 febbraio scorso); ma, soprattutto, esageratamente vessatorio nei confronti del ceto peschereccio. in una recente nota inviata all’attenzione dell’on. ministro abbiamo evidenziato – ex multis – due profili di probabile illegittimita’, che qui desideriamo richiamare: a. l’introduzione delle cctv a bordo di alcuni pescherecci; b. la revisione completa del titolo viii del reg. (ce) 1224/2009 sull’esecuzione delle norme (infrazioni e relativo sanzionamento). alla luce di quanto precede, e tenuto conto della contrarieta’ manifestata sia in occasione della votazione in consiglio ue dei ministri che in occasione dell’esame in parlamento europeo da parte delle forze politiche che sostengono il governo italiano, chiediamo alla s.v. di valutare l’opportunita’ di agire giudizialmente presso la corte di giustizia dell’unione europea impugnando il presente regolamento ai sensi dell’art. 263 tfue. 2. altro tema sullo sfondo dei difficili rapporti con l’unione europea in materia di pesca e’, e resta, quello del piano d’azione adottato un anno fa dalla commissione ue su proposta di virginijus SINKEVICIUS, commissario europeo per l’ambiente, gli oceani e la pesca. in particolare, il raggiungimento degli obbiettivi di chiusura di ulteriori porzioni di mare sottraendole alle attivita’ di pesca pare che interessino non solo l’ue ma anche altre amministrazioni come, a quanto ci risulta, quella statunitense che pare stia monitorando le azioni del nostro paese per centrare questi goal. 3. chiediamo, poi, una forte azione politico-diplomatica nei confronti della fao per ridurre l’ingerenza della cgpm nella gestione della pesca mediterranea; nonostante anni or sono fummo anche noi tra i sostenitori della necessita’ di rafforzare il suo ruolo multilaterale, oggi ci troviamo ad essere destinatari di misure di gestione partorite sotto l’egida della fao, su spinta della commissione ue (che cosi’ bypassa con sempre maggiore frequenza il confronto in ambito europeo, strozzando il ruolo del parlamento e, quindi, dell’azione di lobbying), che per noi diventano subito cogenti mentre per le altri parti contraenti in maniera molto piu’ sfumata. oggi il tema del level playing field non e’ piu’ rinviabile se non vogliamo condannare le nostre imprese a soccombere in un bacino sempre piu’ unfair. 4. strettamente legato ai temi appena accennati c’e’, secondo alleanza delle cooperative italiane, quello del posizionamento del nostro paese nei luoghi di decisione sovranazionale: a. ⁠rafforzamento del ruolo dell’italia in seno ai servizi della commissione europea (dgmare) puntando a ricoprire posizioni apicali (sono troppi anni che non abbiamo un direttore generale italiano o, quantomeno, un direttore di divisione per il mediterraneo); b. ⁠rafforzamento del ruolo dell’italia nel dialogo mediterraneo: gli organismi multilaterali che si occupano di pesca (cgpm e iccat) non vedono guide italiane. 5. in questo ambito rientra poi il difficile capitolo dei rapporti nel canale di sicilia e dell’instabilita’ libica non piu’ sostenibile, soprattutto se vogliamo efficacemente parlare di una seria politica della pesca nel bacino del mediterraneo. 6. altrettanto urgente il monitoraggio dei dossier europei sulla riforma della tassazione dei prodotti energetici2 e sull’accordo wto in materia di sad (sussidi ambientalmente dannosi) con il rischio di determinare un aumento insostenibile del costo del gasolio. 7. anche in virtu’ di quanto precede alleanza delle cooperative italiane auspica che nel prossimo esecutivo unionale la pesca e l’acquacoltura non sia piu’ faticosamente costretta a convivere con le deleghe relative all’ambiente come e’ avvenuto in questa legislatura, oramai agli sgoccioli; peraltro, le difficolta’ di questa eterogeneita’ di competenze rappresentate dall’attuale commissario SINKEVICIUS sono state evidenti fin dall’inizio allorquando, pur essendo chiamato ad occuparsi anche del nostro settore, la parola ‘pesca’ era scomparsa dal titolo del suo incarico. vorremmo quindi avere nel prossimo gabinetto 2024/2028 un commissario per la pesca e, se del caso, per le attivita’ economiche primarie. 8. chiediamo poi di avviare in fretta le misure di arresto definitivo previste dal regolamento feampa: si tratta di uno strumento: a. molto atteso dalle marinerie; b. su base volontaria; c. necessario a controllare lo sforzo di pesca; d. plasmato in modo tale da favorire la fuoriuscita di unita’ piu’ vecchie (ribaltando qui l’impostazione voluta da bruxelles con il precedente fondo feamp 2014-2020); e. in grado di offrire una sorta di buonuscita per chi ha passato una vita in mare; f. che rappresenta una sorta di benchmark capace di dare un valore definito alle unita’ da pesca. in piu’, aggiungiamo che sarebbe opportuno che il governo stanziasse ulteriori risorse per dare vita ad un regime di aiuto che, in linea con quello previsto dall’art. 20 del reg. (ue) n° 2021/1139, sostenga altri bandi di demolizione per unita’ da pesca attualmente non ricomprese nella bozza di bando feampa: pensiamo ad es. a segmenti di pesca come quello delle draghe per la pesca dei molluschi che in alcuni compartimenti marittimi soffrono una presenza eccessiva di barche rispetto alle possibilita’ di pesca. 9. di contro, cosi’ come abbiamo chiesto nel corso delle audizioni citate poc’anzi, chiediamo che il governo dia vita a misure di sostegno che incentivino, anche attraverso la decontribuzione, la riassunzione di personale che perdera’ il lavoro perche’ imbarcato su unita’ che andranno demolite. 10. chiediamo altresi’ di valutare l’opportunita’ di varare misure di sostegno, anche in aggiunta a quanto previsto dal feampa 2021/2027, che siano in grado di favorire l’acquisto di unita’ da pesca da parte di giovani pescatori di eta’ inferiore ai 41 anni. 11. sul piano normativo nazionale chiediamo che il governo rimetta in fretta mano all’apparato sanzionatorio contenuto nel decreto legislativo n° 4/2012, anche alla luce delle nuove sul controllo. chiediamo una profonda riscrittura dello stesso che alleggerisca l’azione repressiva, pur nel quadro della necessaria compatibilita’ unionale. nel corso di recenti audit con istituzioni europee e’ emerso un quadro fortemente sbilanciato in termini di infrazioni contestate ai nostri pescatori rispetto ai colleghi di altri paesi del mediterraneo occidentale. 12. sempre con l’obbiettivo di fornire soluzioni agli operatori in grado di sostenere le imprese proponiamo di estendere anche alla pesca marittima il regime speciale iva per i produttori agricoli previsto dall’art. 34, dpr 633/1972, gia’ vigente per le cessioni di prodotti ittici provenienti dalla pesca in acque dolci e allevamento. 13. discorso analogo per il credito d’imposta, positivamente sperimentato nel passato e che ha consentito di combattere l’alto livello dei prezzi (soprattutto per imprese ad alto consumo di gasolio all’anno) garantendo liquidita’ alle imprese strette fra aumento dei costi di produzione, stagnazione del valore della produzione, le attuali tensioni nel mar rosso che producono effetti anche sui prezzi dei carburanti ed una riduzione asfissiante e progressiva dell’attivita’ di pesca, imposta dall’ue e dalla cgpm. 14. altro tema e’ quello di assicurare la ripresa delle attivita’ economiche colpite dalla enorme proliferazione del granchio blu che nel 2023 ha colpito numerose aree del nostro paese, con particolare riferimento al delta del po (rodigino e ferrarese), distruggendo soprattutto gli stock di vongola filippina (tapes semidecussatus) e vongola verace (tapes philippinarum); il 2024 sara’ ricordato come un anno drammatico nel quale registreremo il pressoche’ totale azzeramento delle produzioni di quelle zone con oltre 4.000 lavoratori senza reddito. analogo rischio lo vivono coloro i quali esercitano attivita’ di piccola pesca artigianale, entro le tre miglia dalla costa, con notevoli ripercussioni sia sugli attrezzi da posta che sulle risorse catturate. per questo torniamo a chiedere al governo di mantenere alta l’attenzione su questo dossier studiando ulteriori interventi di sostegno, anche attraverso soluzioni che semplifichino la gestione della straordinarieta’ come fatto – ad es. – per l’emergenza idrica tramite la creazione di una sorta di commissario ad acta con funzioni e poteri speciali che consentano di operare in deroga rispetto ai regimi autorizzativi ordinari. 15. alleanza delle cooperative italiane ritiene altresi’ sia oramai tempo di rivedere anche alcune disposizioni che regolano la gestione della pesca a livello nazionale; facciamo solo un rapido cenno (non esaustivo) dei vari argomenti: a. disciplina della piccola pesca e della piccola pesca artigianale (dm 7 dicembre 2016). a tale riguardo ed in considerazione degli obiettivi feampa e della sottoscrizione da parte del governo italiano, unitamente ai governi dei paesi mediterranei, del piano d’azione regionale per la piccola pesca fao_cgpm riteniamo necessario l’avvio di un tavolo ministeriale specifico sulla pesca artigianale, anche per dare seguito all’impegno sottoscritto in sede internazionale b. disciplina del rilascio delle licenze di pesca (dd.mm. 26 luglio 1995 e 26 gennaio 2012) c. disposizioni varie in materia di elenchi delle unita’ autorizzate alla pesca nelle diverse gsa in funzione delle diverse specie target e dei differenti sistemi di pesca d. disciplina della pesca della lampuga, del pescespada, dell’alalunga e del tonno rosso, temi sui quali alleanza delle cooperative italiane ha inviato alcune proposte alla direzione generale. 16. in tema di rapporti con la dgmare, occorre tenere d’occhio almeno due dossier: a. il primo riguarda il via libero definitivo di un piano di gestione per la pesca del novellame di pesca azzurro in liguria (superati tutti i pareri scientifici, compreso lo stecf), ma ancora oggi in attesa di approvazione da parte della commissione ue. b. oltre a cio’, abbiamo la scadenza a fine 2025 della deroga alla taglia minima di conservazione per la vongola di mare (da 25 a 22 millimetri), grazie alla quale le oltre 600 draghe idrauliche italiane hanno ritrovato spazi di redditivita’. c. sempre quest’anno scadra’ il piano di gestione per la pesca del rossetto nelle acque dei compartimenti marittimi di manfredonia, toscana e liguria. il nostro paese si sta attrezzando per riproporre alla commissione ue nuove versioni aggiornate, anche sulla scorta dei positivi risultati registrati negli anni precedenti e che hanno visto una proficua collaborazione fra direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, autorita’ marittima, pescatori e organismi scientifici di riferimento. d. sempre in materia di piani di gestione per l’esercizio di alcune attivita’ di pesca artigianale in deroga rispetto a determinate disposizioni unionali, merita menzione il lavoro in corso in sicilia e calabria dove, in collaborazione con i locali assessorati regionali, si stanno finalizzando piani per la pesca del novellame di pesce azzurro, rossetto e cicerello. il masaf secondo alleanza delle cooperative italiane: da ultimo alcune considerazioni intimamente connesse alle considerazioni appena esposte: i. la prima sottende il rammarico per aver visto cancellata la parola pesca dalla nuova denominazione del dipartimento dentro il quale e’ incardinata la pesca: quello che fino a ieri era denominato come dipartimento delle politiche competitive, della qualita’ agroalimentare, della pesca e dell’ippica oggi e’ solo dipartimento della sovranita’ alimentare e dell’ippica. ci piace credere che presto si possa reintegrare il termine pesca perche’ non rappresenta soltanto un settore o una filiera ma si tratta di un termine che evoca molto di piu’, una vera e propria economia con una serie di particolarita’ che ne rendono impossibile qualunque assimilazione ad altri comparti economici, pur appartenenti al mondo dell’alimentazione e dei sistemi produttivi primari. ii. le sfide che abbiamo davanti richiedono anche un apparato organizzativo e di risorse umane adeguato al carico di lavoro ed alla complessita’ che oggi piu’ che mai ne caratterizza l’impegno quotidiano; chiediamo quindi all’on. ministro di assicurare risorse umane e finanziarie in grado di fronteggiare le gravose incombenze necessarie alla difesa degli interessi delle nostre marinerie e della sovranita’ alimentare cui anche il settore della pesca e dell’acquacoltura contribuisce con orgoglio e passione. solo per fare un esempio: per assicurare liquidita’ alle imprese di pesca il ministero sta lavorando le istanze fermo pesca riferite agli anni passati (dal 2021 in poi) ed assicurare maggiore speditezza al lavoro del corpo delle capitanerie di porto – guardia costiera”.