INCLUSIONE SOCIALE: ANBI, NELLE MARCHE ESPERIENZA NAZIONALE DI REINSERIMENTO LAVORATIVO DI DETENUTI

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“espressione delle comunita’ locali nel segno della sussidiarieta’, i consorzi di bonifica ed irrigazione sono da sempre attenti anche alle esigenze sociali”. lo afferma un comunicato di anbi. “e’ un impegno che, secondo diverse modalita’ ed obbiettivi, negli enti consortili coinvolge molte risorse, ma della cui importanza siamo tutti consapevoli”, sottolinea francesco VINCENZI, presidente di anbi. “il piu’ recente esempio e’ il rinnovo, per un ulteriore triennio, del progetto ‘stiamo lavorando per voi – 2′, dove il consorzio di bonifica delle marche e’ impegnato (in accordo con regione, p.r.a.p. -provveditorato regionale amministrazione penitenziaria ed uepe – ufficio esecuzione penale esterna) nella formazione lavorativa di persone sottoposte a misure detentive”, rende noto il comunicato, che prosegue: “il progetto e’ co-finanziato per la seconda volta da cassa delle ammende del ministero della giustizia, che lo ha valutato ‘un’innovazione nel panorama nazionale per la peculiarita’ della formazione e la fluida governance tra istituzioni pubbliche e private’. a dichiararlo e’ marco BONFIGLIOLI, direttore dell’ufficio detenuti e trattamento del p.r.a.p. di bologna, che continua: ‘la proposta dei tirocini formativi in favore di detenuti, come disegnato dai consorzi di bonifica, e’ uno spartiacque nel percorso rieducativo per l’acquisizione di peculiari competenze ed opportunita’ di reinserimento nel contesto sociale'”. “dopo aver valutato i tirocini degli anni precedenti si possono trarre valutazioni positive sia sotto il profilo formativo e delle competenze acquisite che dal punto di vista rieducativo”, afferma massimo GARGANO, direttore generale di anbi. “come gia’ sperimentato nel primo triennio, i soggetti coinvolti (25 per anno) vengono assunti a tutti gli effetti dal consorzio di bonifica delle marche per un ‘tirocinio di inclusione sociale’ della durata di sei mesi; l’ente consortile si occupa tanto della gestione amministrativa quanto della formazione tecnica e del ‘tutoring'”, spiega il comunicato, nel precisare che “dopo un primo periodo di ‘training’ e per tre giorni a settimana, i tirocinanti sono impiegati nei diversi siti operativi dell’ente consorziale dove, affiancati dal personale del settore dighe ed impianti irrigui, si occupano di manutenzione ordinaria dei manufatti e degli impianti idraulici, nonche’ della gestione del verde”. “nel momento in cui forniamo alle persone detenute l’opportunita’ e gli strumenti utili per potersi reinserire nel mondo del lavoro, offriamo una prima e preziosa occasione per ritrovare quell’indipendenza economica, indispensabile per ricominciare”, afferma michele MAIANI, presidente del consorzio di bonifica delle marche, che continua: “cio’ vuol dire che ci troviamo a lavorare fianco a fianco con persone, che vivono una pena detentiva per le ragioni piu’ diverse, ma che meritano, a conclusione di questo percorso, di potersi reintegrare con la dovuta dignita’ nel tessuto sociale. attraverso le nostre strutture e l’attenzione del personale cerchiamo di trasferire competenze, che possano essere appetibili sul mercato del lavoro”. “l’azione posta in essere rientra nell’ambito di un disegno piu’ ampio per favorire su tutto il territorio nazionale lo sviluppo del sistema integrato di servizi per il reinserimento socio-lavorativo delle persone in esecuzione penale”, spiega sonia SPECCHIA, segretaria generale della cassa delle ammende, nel precisare che “l’opera della cassa delle ammende e’ rivolta prioritariamente ad assicurare l’azione di coordinamento degli stakeholder chiamati a garantire il reinserimento sociale; la regione marche ha aderito a questo nuovo approccio metodologico, istituendo la cabina di regia con tutti gli attori istituzionali del settore”. “la prosecuzione di questo progetto e’ un segnale rassicurante, perche’ si dimostra un’azione concreta verso la riduzione della recidiva”, conclude elena paradiso, dirigente dell’ufficio di esecuzione penale esterna di ancona, nel sottolineare che: “l’attivita’ di manutenzione delle zone boschive, degli alvei dei fiumi e delle zone a rischio idrogeologico e’ quasi un modo da parte del reo di risarcire la comunita’ per il danno arrecato”.