BIOLOGICO: FEDERBIO, POSITIVA CRESCITA +5,1% SAU IN UE MA OCCORRE INCENTIVARE I CONSUMI

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“continua lo sviluppo del biologico in europa. questa, in sintesi, la fotografia che emerge dai dati presentati a biofach 2024 ‘the world of organic agriculture 2024′, riferiti al 2022, dall’istituto di ricerca sull’agricoltura biologica fibl in collaborazione con ifoam, la federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale”. lo rende noto un comunicato stampa di federbio che cosi’ prosegue: “l’analisi evidenza come la superficie di terreni biologici sia continuata a crescere nel 2022, facendo registrare un incremento del 5,1% nei paesi dell’unione europea, raggiungendo globalmente 16,9 milioni di ettari bio. l’aumento di sau biologica ha toccato, invece, il 10% considerando l’intero perimetro europeo, con una superficie che ha superato 18,5 milioni di ettari. l’italia si conferma tra i paesi piu’ biologici in europa, con 2,3 milioni di ettari, dopo la francia (2,9 milioni di ettari) e la spagna (2,7 milioni di ettari), con una sau bio del 18,7%, circa il doppio della media europea. inoltre, il nostro paese ha fatto registrare uno dei maggiori sviluppi nel 2022, piu’ 0,2 milioni di ettari rispetto al 2021, subito dopo la grecia. l’italia mantiene il primato per quanto concerne il numero di produttori bio con 82.593 unita’ sui 480.000 attivi in europa. podio anche per quanto riguarda il numero di trasformatori, quasi 24.000. l’unica nota negativa viene dai consumi di alimenti bio, che nel 2022 fanno registrare un decremento del 2,2% nel mercato europeo e del 2,8% nei paesi dell’ue. globalmente le vendite di biologico ammontano a 53,1 miliardi di euro in europa, 45,1 miliardi di euro nell’unione europea che si conferma anche nel 2022 il secondo mercato di biologico dopo gli stati uniti, che ha registrato vendite per 58,6 miliardi di euro”. la presidente di federbio, maria grazia MAMMUCCINI sottolinea: “da biofach e’ emerso con chiarezza che la transizione verso il biologico, fondato sull’agroecologia, e’ in grado di affrontare le criticita’ che sta vivendo il sistema agroalimentare. risponde alla domanda di cibo salutare e sostenibile garantendo la preservazione della fertilita’ del suolo, la tutela dell’ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici e capace, al tempo stesso, di mettere al centro gli agricoltori e le comunita’ locali puntando sui distretti biologici e su filiere etiche basate sul giusto prezzo per produttori e consumatori. il bio, inoltre, favorisce l’occupazione agricola, in particolare di giovani e donne, le quali, come riconosciuto nel corso della manifestazione, stanno assumendo un ruolo di particolare rilievo nell’affermazione del modello agroecologico. il sempre maggior coinvolgimento delle donne nei processi decisionali e’ fondamentale, perche’ la loro creativita’ e determinazione, unite a elevate competenze, contribuiscono a imprimere la spinta propulsiva necessaria per affrontare le sfide dei sistemi alimentari verso la sostenibilita’. e’ essenziale, pero’, continuare ad investire in ricerca e innovazione per la transizione ecologica sostenendo gli agricoltori nel cambiamento”.