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e’ stato approvato, dopo una lunga discussione, il documento finale della cop28, che si e’ conclusa a dubai, dopo aver rischiato il fallimento. il compromesso trovato e’ stato salutato in modo molto differenziato dai diversi partecipanti, con giudizi che vanno da chi lo definisce un “accordo storico” a chi lo trova del tutto insufficiente. per quel che riguarda l’agricoltura, il settore primario viene citato nelle premesse, la’ dove si riconosce “la priorita’ fondamentale di salvaguardare la sicurezza alimentare e porre fine alla fame, nonche’ le particolari vulnerabilita’ dei sistemi di produzione alimentare agli impatti avversi del cambiamento climatico”. inoltre si riconosce anche “il ruolo cruciale della protezione, conservazione e ripristino dei sistemi idrici e degli ecosistemi correlati all’acqua nel fornire benefici e co-benefici di adattamento climatico, assicurando nel contempo garanzie sociali ed ambientali”. inoltre, la cop28, al punto 55. incoraggia l’attuazione di soluzioni integrate e multisettoriali, come la gestione dell’uso del suolo, l’agricoltura sostenibile, sistemi alimentari resilienti, soluzioni basate sulla natura e approcci basati sugli ecosistemi, e la protezione, conservazione e ripristino della natura e degli ecosistemi, compresi foreste, montagne e altri ecosistemi terrestri e marini e costieri. queste azioni possono offrire benefici economici, sociali e ambientali, come una maggiore resilienza e benessere, e si sostiene che l’adattamento possa contribuire a mitigare impatti e perdite. questo dovrebbe essere parte di un approccio guidato dal paese, sensibile al genere e partecipativo, basato sulla migliore scienza disponibile e sulle conoscenze dei popoli indigeni e dei sistemi di conoscenza locali. al punto 63. sollecita le parti e invita gli attori non appartenenti alle parti a incrementare l’ambizione e potenziare l’azione e il supporto all’adattamento, al fine di accelerare azioni tempestive su vasta scala e a tutti i livelli, dal locale al globale, in allineamento con altri quadri globali, per raggiungere, tra l’altro, i seguenti obiettivi entro il 2030 e progressivamente oltre: (…) (b) raggiungere produzione e distribuzione di cibo resilienti al clima, nonche’ aumentare la produzione sostenibile e rigenerativa e l’accesso equo a cibo e nutrizione adeguati per tutti. ovviamente, molti altri punti interessano l’agricoltura, come quelli sulla biodiversita’, la forestazione etc. e altri riguardano le risorse ittiche e la tutela del mare. il documento integrale e’ disponibile al link https://bit.ly/46WBd5v.