PRESENTATO OPEN DATA LEO PER LA ZOOTECNIA CON 100 MILIONI DI DATI REALIZZATO DA AIA E ALTRI PARTNER

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introdotto dal direttore generale dell’aia mauro DONDA si e’ svolto questa mattina il convegno conclusivo sulla piattaforma opendata per la zootecnia che contiene oltre 4 miliardi di dati pubblici, 100 milioni dei quali sono dati climatici. si tratta del risultato del progetto leo denominato “open data LEO” rivolto a istituzioni e mondo allevatoriale, ha spiegato il presidente di aia roberto NOCENTINI. il progetto, finanziato attraverso la sottomisura 16.2 del psr 2014/2022, e’ frutto di un partenariato tra aia, izsam, spallanzani, universita’ cattolica sacro cuore, universita’ della tuscia, izs umbria e marche, consdabi, universita’ di palermo, bluarancio. simona ANGELINI, direttrice generale del masaf, ha assicurato l’impegno “a tutto tondo” del ministero per la zootecnia, anche per quanto riguarda la revisione degli ecoschemi. il progetto leo – ha dichiarato ANGELINI – e’ importantissimo, tanto che si lavora per capire “come puo’ proseguire questa infrastruttura”, anche in relazione al forte orientamento ambientale del nuovo ciclo della pac. l’alta dirigente del masaf ha anche annunciato che e’ in cantiere un provvedimento che modifica i pagamenti diretti che andra’ presto in conferenza stato-regioni. il dirigente del masaf francesco BONGIOVANNI ha spiegato che la realizzazione del progetto e’ stata possibile anche grazie alla lungimiranza di alcune regioni che hanno accettato di destinare alla sua realizzazione i fondi. con il convegno si e’ concluso un percorso durato 6 anni, ha aggiunto, spiegando che i dati raccolti saranno utili per le prossime programmazioni, a cominciare dal piano piano strategico nazionale, sia alla luce degli obiettivi europei di sostenibilita’ sia per contrastare la criminalizzazione della zootecnia. tra gli altri relatori sono intervenuti giuseppe PULINA, docente dell’universita’ di sassari, che ha ribadito come gli animali siano non il problema ma la soluzione; maurizio MARTINA, vicedirettore generale della fao, che ha molto apprezzato la piattaforma invitando il partenariato a una seconda presentazione del progetto alla fao; luigi SCORDAMAGLIA, amministratore delegato di filiera italia, che ha esortato a utilizzare il progetto leo per “raccontare l’italia” con dati di supporto, a cominciare da quelli che evidenziano una diminuzione di co2 nella produzione di latte.