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“trenta milioni di euro di finanziamento, 6 ambiti di ricerca, 13 paesi coinvolti, 47 partner tra centri di ricerca, universita’, istituzioni ed imprese, coordinati da unimont, polo di ricerca del dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’universita’ degli studi di milano: il progetto mountresilience, finanziato dalla commissione europea ha, come primo obbiettivo, la creazione di una banca dati, che consenta di programmare azioni di adattamento per anticipare gli effetti avversi del clima, che cambia”. lo rende noto un comunicato di anbi. “le alte temperature, che stanno caratterizzando questo inizio d’autunno, testimoniano, una volta di piu’, che c’e’ bisogno di contrastare con urgente determinazione gli effetti del cambiamento climatico, incrementando la resilienza di comunita’ e territori, ad iniziare dalle zone montane, dove piu’ evidenti sono gia’ le conseguenze sulle dinamiche economiche, agricole e sociali; per questo la co-utenza canali cavour, costituita in piemonte dalle associazione irrigazioni est sesia (a.i.e.s.) ed ovest sesia (a.i.o.s.) partecipa al progetto mountresilience, nell’ambito delle missioni horizon europe, specificamente dedicate alla crisi climatica in atto”, informa francesco VINCENZI, presidente di anbi. “il progetto, che ha una prospettiva temporale di 5 anni, coinvolge 10 comunita’ e regioni montane di 9 paesi europei tra alpi, carpazi, pirenei e montagne del nord per lo studio di soluzioni su tematiche come il turismo invernale, l’utilizzo irriguo della risorsa idrica, il risparmio e l’efficientamento energetico, l’uso del suolo e la tutela della biodiversita’”, spiega il comunicato, che prosegue: “queste soluzioni saranno implementate in 6 comunita’ pilota: tirolo (austria), gabrovo (bulgaria), râu sadului (romania), vallese (svizzera), lapponia (finlandia) e piemonte. c’e’ poi un gruppo di 4 comunita’, dove le soluzioni tecnologiche e sociali di adattamento, studiate nelle comunita’ pilota, verranno replicate per verificarne la scalabilita’ e l’applicazione: catalunya (spagna), primorje-gorski kotar county (croazia), podkarpackie (polonia) e friuli-venezia giulia. la co-utenza canali cavour contribuira’ alle attivita’ della comunita’ pilota piemontese, dove verranno studiati gli effetti del cambiamento climatico rispetto alla linea della neve, con l’obbiettivo di implementare proposte efficaci per incrementare la sostenibilita’ ambientale di questo ecosistema e che verranno poi replicate in catalunya”. “quella che stiamo vivendo e’ una crisi climatica, che coinvolgera’ sempre piu’ ogni ambito della nostra vita; per questo abbiamo deciso di partecipare, con il nostro know how e la nostra esperienza, a questo importante progetto comunitario, che vedra’ il piemonte come territorio di studio ed applicazione”, afferma mario FOSSATI, direttore generale di a.i.e.s.. “le montagne coprono il 39,9% della superficie del territorio europeo ed ospitano il 17,8% della popolazione della ue (quasi 1 europeo su 5); si tratta di un ecosistema fondamentale per la vita e le attivita’ quotidiane anche ‘a valle’, ma oggi le ‘terre alte’ stanno affrontando una sfida senza precedenti: la scomparsa della neve, il ritiro dei ghiacciai, l’aumento delle temperature, le precipitazioni imprevedibili sono elementi, che stanno cambiando il ‘sistema montagna’ in ogni angolo d’europa, rappresentando un problema epocale, che richiede risposte e politiche specifiche”, evidenzia il comunicato. “vogliamo dare il nostro contributo alla ricerca di soluzioni, che devono necessariamente essere su scala continentale. sara’ questa anche l’impostazione dell’anno, che sta per iniziare, in cui anbi ricoprira’ la presidenza di turno dell’european union of water management associations”, anticipa massimo GARGANO, direttore generale di anbi. “le 10 regioni e comunita’ coinvolte nel progetto mountresilience si trovano in diverse aree montane del vecchio continente, offrendo un’ampia copertura geografica, che si estende da nordovest a sudest ed include alcune delle vette piu’ alte d’europa”, precisa il comunicato, nel concludere che “oltre alle associazioni irrigue piemontesi ed all’universita’ di milano, i partner per l’italia sono meta group srl, regione piemonte, universita’ di torino, consorzio del pesio, unione nazionale comuni comunita’ enti montani, politecnico di torino, universita’ di trieste e regione autonoma friuli-venezia giulia”.