ANBI, NUOVE PARTNERSHIP TRA ATENEI ITALIANI E CONSORZI BONIFICA PER OTTIMIZZARE USO RISORSE IDRICHE

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“una piccola e singolare mongolfiera con a bordo uno strumento innovativo che, insieme alle attrezzature convenzionali, consente di mettere a fuoco lo stato di salute ed il comportamento delle piante, soprattutto in situazioni di stress idrico, determinando il loro fabbisogno irriguo: e’ la base del progetto p.r.i.n. (progetti di rilevante interesse nazionale), che vede la collaborazione di diverse universita’ italiane con il centro studi aerospaziali (cisas) dell’ateneo di padova, che lo ha messo a punto, integrando piu’ discipline”. lo rende noto un comunicato di anbi. “l’apparecchio, denominato atemo, pesa 2 chili e mezzo e puo’ viaggiare su diversi supporti, e’ dotato di un computer di bordo e di telecamere con differenti sistemi ottici e di filtraggio, che trasmettono dati in continuo”, spiega federico TOSON, ingegnere all’universita’ patavina. “dall’analisi dei dati raccolti tramite satellite e pallone otteniamo quattro bande spettrali, da cui si ricavano tre indici utili per misurare il benessere della pianta, la sua vigoria e lo stress idrico, che sta sviluppando”, integra irene TERLIZZI, anche lei ingegnere a padova. “finanziato dal ministero dell’universita’ e della ricerca e’ un progetto di interesse nazionale, cui collaborano gli atenei di firenze, padova, foggia, palermo e napoli e che in toscana gode del supporto logistico ed operativo del consorzio di bonifica 2 alto valdarno, nel cui comprensorio della valdichiana vengono ripetute le rilevazioni, la finalita’ del progetto e’ ottimizzare l’utilizzo dell’acqua attraverso una gestione differenziata dell’irrigazione”, puntualizza anna DALLA MARTA, docente associata dell’universita’ di firenze, che aggiunge: “il monitoraggio in continuo dei parametri atmosferici e del suolo permette di valutare il comportamento delle piante al variare delle temperature e della disponibilita’ idrica. le osservazioni ripetute nel tempo porteranno a determinare la quantita’ ideale d’acqua da fornire alla pianta.” “e’ una finalita’ ampiamente condivisa e da noi portata avanti da tempo, ad ogni livello, per ottimizzare l’utilizzo dell’acqua in agricoltura come testimoniano anche il miglior consiglio irriguo proposto dal sistema irriframe ed il marchio volontario gocciaverde per la sostenibilita’ idrica nel sistema agroalimentare”, spiega francesco VINCENZI, presidente di anbi. “il nostro ente consortile con l’istituto di idraulica agraria dell’universita’ di firenze ha presentato alla regione, contando sulle risorse messe a disposizione dal piano di sviluppo rurale, la richiesta di finanziamento per implementare l’infrastruttura irrigua, al servizio di una delle aree leader della frutticoltura toscana, attraverso sistemi avanzati di monitoraggio ed elaborazione dati”, precisa francesco LISI, direttore generale del consorzio di bonifica 2 alto valdarno. “a padova e’ stato anche firmato l’accordo tra il dipartimento territorio e sistemi agro-forestali (tesaf) dell’universita’ patavina ed il locale consorzio di bonifica bacchiglione per lo sviluppo del progetto di analisi sperimentale su invasi per lo stoccaggio ottimale dell’acqua e riuso a scopo irriguo”, rende noto il comunicato, che precisa: “l’intervento prevede la costruzione di un sito pilota presso l’area umida, lungo lo scolo brentoncino al confine tra i comuni di fosso’ e stra. l’obbiettivo dell’intervento e’ quello di ottimizzare la disponibilita’ delle risorse idriche in condizioni di forte siccita’. il progetto, finanziato al 50% dall’universita’ di padova nell’ambito del piano nazionale di ripresa e resilienza ed al 50% dall’ente consorziale, prevede la costruzione di quattro bacini per lo stoccaggio dell’acqua, sostenibili ed a basso impatto ambientale. gli invasi avranno diverse caratteristiche strutturali per permettere la sperimentazione: tre bacini su quattro verranno impermeabilizzati e due verranno coperti con materiali diversi. lo scopo principale e’ quello di quantificare la velocita’ di evaporazione dell’acqua durante la stagione estiva e minimizzare le perdite. il progetto pilota vuole sperimentare una progettualita’, che possa essere replicata in altri contesti finanziabili con fondi pubblici”. “il 2022 e’ stato un anno critico per la carenza idrica nel nord italia ed e’ in atto un’accelerazione del cambiamento climatico con conseguenze gravi su agricoltura, ecosistemi e popolazione; dobbiamo agire al piu’ presto con azioni concrete, volte ad aumentare la resilienza dei nostri sistemi agricoli”, afferma paolo TAROLLI, professore ordinario di idraulica agraria del dipartimento tesaf dell’universita’ di padova. “quanto faremo con il consorzio di bonifica bacchiglione va esattamente in questa direzione; cio’ potra’ essere un esempio concreto per gli amministratori, ma anche servire come strumento di sensibilizzazione per aumentare la consapevolezza sull’importanza di gestire l’acqua secondo criteri di resilienza e sostenibilita’”, sottolinea TAROLLI. “obbiettivi del progetto sono il mantenimento ed il miglioramento degli ecosistemi, il recupero delle biodiversita’, la tutela degli habitat per le specie animali e vegetali delle zone umide”, aggiunge paolo FERRARESSO, presidente del consorzio di bonifica bacchiglione. “siamo fiduciosi che questa sperimentazione pluriennale sara’ un valido strumento soprattutto per quelle aziende che vorranno attuare i bacini previsti dal piano laghetti per una gestione autonoma della risorsa idrica”, conclude massimo GARGANO, direttore generale di anbi.