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“per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano e’ necessario intervenire per contenere i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro” ha sottolineato il presidente della coldiretti ettore PRANDINI nel sottolineare che “tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico”. “in tale ottica il piano nazionale di ripresa e resilienza (pnrr) puo’ essere determinante per sostenere la competitivita’ delle imprese sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” conclude PRANDINI. il presidente della coldiretti fa riferimento ai dati dell’organizzazione secondo cui l’aumento dei costi quest’anno frena le vendite all’estero con un aumento di appena il 2% nei primi quattro mesi del 2023 per colpa anche del rallentamento dell’economia e dell’inflazione che ha tagliato la capacita’ di spesa dei consumatori a livello globale. secondo i dati di coldiretti e’ il prosecco a sostenere l’export vitivinicolo italiano nel mondo con un progresso piu’ che doppio (+5%) rispetto al trend nazionale e rappresenta il nostro vino piu’ apprezzato con oltre un quinto (20,3%) delle vendite all’estero. l’impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie, con un aumento che ha raggiunto il +54% negli ultimi due anni, si aggiunge al pesante gap logistico nazionale e frena l’export del vino italiano nel mondo, secondo quanto emerso dall’analisi della coldiretti su dati centro studi divulga in occasione della partenza della vendemmia con il distacco del primo grappolo nell’azienda agricola giuseppe PROVENZANO, ad alcamo contrada crocicchia nella provincia di trapani con la raccolta delle prime uve di pinot grigio.