“THE ECONOMIST” IL SORPRENDENTE LATO POSITIVO DELLE MIGRAZIONI CLIMATICHE

“the economist” pubblica un articolo intitolato “il sorprendente lato positivo delle migrazioni climatiche” in cui discute dei potenziali effetti positivi delle migrazioni indotte dal clima come strumento per adattarsi a un pianeta in riscaldamento. sebbene la migrazione climatica possa essere traumatica per individui e comunita’ – argomenta il settimanale – puo’ anche portare a miglioramenti nelle condizioni di vita, nell’istruzione, nell’assistenza sanitaria e nei cambiamenti culturali. viene fornito, tra gli altri, l’esempio di niamey, la capitale del niger, dove i contadini si sono trasferiti in citta’ a causa degli effetti negativi del cambiamento climatico. sebbene i loro insediamenti possano sembrare tristi, i migranti si sono adattati al nuovo ambiente trovando lavoro, accedendo all’assistenza sanitaria e all’istruzione e vivendo in condizioni migliori rispetto alle aree rurali. il trasferimento nelle aree urbane spesso porta a migliori opportunita’ e salari piu’ alti, riducendo i livelli di poverta’. l’articolo sottolinea anche i potenziali benefici delle migrazioni climatiche per ridurre la crescita della popolazione, in particolare nell’africa subsahariana. nelle aree urbane, le dimensioni delle famiglie tendono ad essere piu’ piccole, portando a una riduzione dei tassi di fertilita’. le migrazioni indotte dal clima vengono discusse anche nel contesto dell’aumento del livello del mare. le regioni costiere ritenute insostenibili da difendere richiederanno il trasferimento delle persone. ad esempio, il bangladesh, con la sua geografia a bassa altitudine e una popolazione vulnerabile, sta gia’ vivendo migrazioni interne a causa delle inondazioni e dell’erosione dei fiumi. si stanno compiendo sforzi per avvertire le persone dei rischi, limitare gli insediamenti nelle aree vulnerabili e assistere gli sfollati nel trovare nuove fonti di reddito. l’articolo conclude menzionando il fatto che molti migranti climatici aspirano a trasferirsi in paesi piu’ ricchi, ma le restrittive politiche sull’immigrazione della maggior parte dei paesi sviluppati pongono sfide. alcuni paesi, come gli emirati arabi uniti e l’argentina, hanno adottato misure specifiche per accogliere i migranti climatici, ma nel complesso, la questione delle migrazioni climatiche rimane complessa e richiede ulteriore attenzione e azione a livello internazionale.