“fare in modo che il cibo non venga piu’ usato come arma geopolitica e costruire una vera alleanza globale per trasformare i sistemi alimentari in un’ottica piu’ sostenibile, equa, sana e resiliente. questi i messaggi chiave lanciati dal presidente nazionale di cia-agricoltori italiani, cristiano FINI, in occasione del food system summit, che riunisce 193 paesi membri dell’onu alla fao di roma fino al 26 luglio”. lo rende noto un comunicato di cia, tra le organizzazioni presenti con la delegazione italiana. “basta utilizzare il cibo come arma di ricatto o merce di scambio. anche ora, cio’ che sta accadendo con il mancato rinnovo dell’accordo sul grano tra russia e ucraina e’ preoccupante. le conseguenze internazionali possono essere enormi, dall’aumento dei prezzi alle speculazioni sui mercati, fino al rischio di nuove crisi alimentari, a partire dall’africa”, ha detto il presidente di cia. invece, ha spiegato FINI, “il cibo deve essere considerato un diritto inalienabile e un bene comune. in un mondo dove quasi 800 milioni di persone sono malnutrite, occorre lavorare insieme per garantire la sicurezza alimentare globale, con uno sforzo collettivo per costruire sistemi piu’ giusti, green e resistenti a clima e malattie, compiendo progressi decisivi verso l’attuazione dell’agenda 2030”. “in tal senso, la strada da percorrere passa ovviamente per la centralita’ degli agricoltori e delle aree rurali. pilastri che pero’ vanno sostenuti con politiche dedicate e risorse adeguate”, evidenzia il comunicato. “bisogna aumentare l’accesso al credito e investire in ricerca e nuove tecnologie, dalle tecniche di miglioramento genetico all’agricoltura 4.0. e poi assicurare l’accesso alla terra e fermare il consumo di suolo; lavorare sulla formazione e la cooperazione; ridurre gli sprechi nelle filiere favorendo la prevenzione e incrementando il recupero delle eccedenze di cibo; assicurare mercati aperti con regole commerciali chiare; promuovere le diete tradizionali, come quella mediterranea, contro etichettature fuorvianti e cibo sintetico”, ha spiegato FINI. anche per questo, “e’ urgente il pieno riconoscimento giuridico del ruolo economico, sociale, culturale dell’agricoltura familiare che e’ la principale forma di agricoltura sia nei paesi sviluppati che in via di sviluppo ed e’ responsabile della produzione di circa l’80% del cibo mondiale in termini di valore”, ha evidenziato il presidente di cia, nel concludere che: “i nostri sistemi alimentari locali, come i distretti e le comunita’ del cibo, con il loro modello di governance partecipativa, possono davvero costituire le best practice italiane da promuovere nel mondo, rappresentando un fattore strategico, in tutte le aree geografiche, per lo sviluppo dei territori, la permanenza delle famiglie agricole nelle aree interne, la tutela di qualita’ e biodiversita’”.