TEA: PRANDINI (COLDIRETTI), BRUXELLES ACCELERI PRESENTAZIONE NUOVO REGOLAMENTO

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“‘il 5 luglio e’ prevista la presentazione della proposta della commissione europea’, afferma il presidente della coldiretti ettore PRANDINI che, a pochi giorni dall’approvazione dell’emendamento al decreto siccita’ che da’ il via libera alla sperimentazione in campo delle tea, si e’ recato a bruxelles con una serie di incontri istituzionali per accelerare la presentazione del nuovo quadro regolamentare per lo sviluppo delle nuove tecniche di selezione genomica, che distingua nettamente i vecchi ed obsoleti ogm dalle tecniche di evoluzione assistita”. lo rende noto un comunicato stampa della coldiretti. “per rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici, della difesa della biodiversita’ e affrontare l’obiettivo della sovranita’ alimentare, la ricerca agraria – sottolinea PRANDINI – ha oggi a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione tea (tecnologie di evoluzione assistita). tecniche che non implicano l’inserimento di dna estraneo alla pianta”. “e’ necessario che la spinta a livello italiano – sottolinea PRANDINI – sia seguita immediatamente dal livello europeo. nel corso delle diverse interlocuzioni con europarlamentari europei, espressione di tutti i gruppi politici, e dei direttori generali della dg agricoltura e della dg salute della commissione ue, coldiretti ha – precisa PRANDINI – anche ribadito di ritenere inaccettabile che questa proposta venga utilizzata dal vice presidente della commissione frans TIMMERMANS per spingere soprattutto il parlamento europeo ad approvare norme ideologiche e prive di basi scientifiche come quella sul ripristino della natura o sulla riduzione dell’utilizzo dei pesticidi”. “al fine di continuare nel percorso intrapreso verso una sempre maggiore sostenibilita’ delle filiere agroalimentari, gli agricoltori – continua PRANDINI – hanno bisogno di alternative efficaci per ridurre gli input chimici e l’impatto sulle risorse naturali. negargli questa possibilita’ obbligandoli allo stesso tempo ad una netta riduzione degli strumenti di difesa dalle fitopatologie, significa – conclude PRANDINI – mettere a repentaglio la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare in ue e nel mondo e aumentare le importazioni da paesi terzi che non rispettano le nostre stesse norme in termini di sostenibilita’ ambientali e sociali, nonche’ di sicurezza alimentare e benessere animale”.