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e’ stata presentata oggi la seconda edizione del volume “carni e salumi: le nuove frontiere della sostenibilita’”, scritto da elisabetta BERNARDI, ettore CAPRI e giuseppe PULINA. il libro e’ edito da franco angeli con il contributo di carni sostenibili, organizzazione no profit che riunisce le associazioni dei produttori di carni e salumi italiani con lo scopo di promuovere un consumo consapevole e la produzione sostenibile degli alimenti di origine animale. insieme agli autori, e’ intervenuto anche luigi SCORDAMAGLIA, consigliere delegato di filiera italia che ha ricordato la necessita’ di mantenere vivo il legame fra terra e produzione del cibo. “la risposta alla domanda di sostenibilita’ non puo’ essere quella di smantellare le attivita’ agricole e delegare ai laboratori la produzione di quello che mangiamo”, ha ribadito. in particolare sulla carne artificiale ha ricordato che “secondo fao e oms esistono almeno 53 potenziali pericoli per la nostra salute legati al possibile consumo di carne artificiale, mancano gli studi necessari che dicano che il consumo di questo prodotto, addizionato di ormoni, antibiotici e antimicotici necessari per farla crescere, non comporti rischi”. “il divieto alla produzione e alla vendita in italia di carne artificiali – ha aggiunto SCORDAMAGLIA – tutela il consumatore in questo senso. lungi dall’essere una battaglia di retroguardia e’ la giusta applicazione di un principio valido in tutta l’ue, il principio di precauzione”. infine, per il consigliere delegato di filiera italia, “chi ha salutato l’avvento della carne artificiale come alternativa piu’ sostenibile dovra’ ricredersi: recenti studi piu’ accurati ci dicono che la produzione di carne artificiale attraverso bioreattori potrebbe avere un impatto climalterante fino a 25 volte superiore a quello della carne naturale”. giuseppe PULINA, professore di etica e sostenibilita’ degli allevamenti all’universita’ di sassari e presidente di carni sostenibili, ha fatto presente che “nuovi studi ci dicono che in italia le attivita’ zootecniche negli ultimi 10 anni non solo non hanno impattato sull’ambiente, ma hanno contribuito a raffreddare l’atmosfera con emissione ricalcolate cumulativamente a -49 milioni di tonnellate di co2 equivalente”. ettore CAPRI, docente di chimica agraria all’universita’ cattolica del sacro cuore, che ricorda come il sistema zootecnico made in italy sia un modello avanzato di economia circolare e che l’italia e’ il quarto produttore al mondo di biogas. elisabetta BERNARDI, nutrizionista, biologa e specialista in scienze dell’alimentazione ha fatto presente che “la carne e’ a tutti gli effetti parte integrante della dieta mediterranea, modello alimentare sui cui benefici la scienza e’ concorde” asserendo inoltre che, considerando il valore nutrizionale, le proteine animali impattano come, o meno di, quelle vegetali.