“FINANCIAL TIMES”: O’CONNOR, RACCOLTO A MANO DA CHI E IN CHE CONDIZIONI?

“nel mio supermercato locale c’e’ un’intera gamma di articoli come i piselli zuccherini dalla cina e la zucca butternut dal guatemala le cui etichette vantano a caratteri cubitali che sono stati ‘raccolti a mano’. ogni volta che percorro quel corridoio, le etichette mi fanno i brividi”, scrive sarah O’CONNOR sul “financial times”, sottolineando di essere “assolutamente favorevole al riconoscimento del ruolo del lavoro umano, specialmente nei processi di produzione di beni o servizi che le persone potrebbero supporre siano stati ormai completamente automatizzati”. ma “se intendi fare un punto sull’uso del lavoro umano, non dovresti fornire anche alcuni dettagli sulla retribuzione e sulle condizioni in cui lavoravano quelle persone?” si chiede l’autrice, spiegando di essersi rivolta alla co-op, ovvero il negozio dove effettua gli acquisti, dalla quale ha avuto generiche rassicurazioni sul fatto che “prenderci cura delle persone della nostra filiera che raccolgono questi ortaggi e’ sempre una priorita’ e abbiamo un ruolo attivo e di primo piano nei gruppi industriali, istituiti per rafforzare la due diligence e aiutare a proteggere la sicurezza, il benessere e le condizioni di lavoro dei lavoratori”, senza spiegazioni su chi siano i fornitori.