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“‘misure forti e risolutive che finora sono mancate’. e’ quanto ha chiesto confagricoltura al governo sulla peste suina africana, rilevata in italia all’inizio dello scorso anno e da allora in continua e allarmante espansione sul territorio nazionale”. lo rende noto un comunicato di confagricoltura, che prosegue: “ad oggi la malattia della variante che si sta diffondendo in europa e’ presente in piemonte, liguria, lazio, campania e calabria. il presidente massimiliano GIANSANTI ha scritto al ministro della salute, orazio SCHILLACI, e dell’agricoltura, francesco LOLLOBRIGIDA , per mettere in atto ‘tutte le azioni utili ad arginare, contenere ed eradicare la psa, e che queste siano una priorita’ del governo per fronteggiare questa emergenza nazionale'”. “attualmente l’attuazione delle misure e’ stata disomogenea nelle diverse realta’ regionali, determinando una frammentazione degli interventi e una loro mancanza di uniformita’ di applicazione che hanno provocato l’espandersi dei casi di positivita’ nei cinghiali in aree sempre piu’ diffuse, con una minaccia concreta al sistema degli allevamenti suinicoli che non possiamo piu’ accettare”, evidenzia GIANSANTI. “la psa determina per le aziende di allevamento il rischio di essere incluse in zone di restrizione, con danni derivanti dall’abbattimento e distruzione dei capi allevati e dal fermo di produzione, con conseguenze anche per il prodotto destinato alle dop della salumeria, in primis prosciutto di parma e prosciutto di san daniele”, ricorda il comunicato, nel sottolineare che “soltanto le mancate esportazioni di carni suine e salumi italiani verso i paesi terzi valgono 20 milioni di euro al mese”. “la richiesta di confagricoltura e’ quindi che si concentrino le azioni di depopolamento del cinghiale in tutta italia e che si garantisca un’adeguata capacita’ di intervento finanziario per gli interventi atti a compensare tutti i danni subiti dalle aziende suinicole nelle zone di restrizione in modo diretto o indiretto dal perdurare della malattia sul suolo nazionale”, informa il comunicato. “un ristoro congruo e immediato, erogato con procedure celeri e indifferibili”, conclude GIANSANTI.