GRANO: TORNANO LE GIORNATE IN CAMPO 2023 DI CAI SIS E IBF IL 4/5 SI PARTE DA TARQUINIA (VT)

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“presentare le soluzioni per aumentare la produzione di grano duro e tenero italiano con un occhio a sostenibilita’ e cambiamento climatico, a partire dalla siccita’, mantenendo elevati standard di qualita’ dei cereali. e’ questo l’obiettivo de ‘le giornate in campo 2023′, organizzate nel mese di maggio da cai – consorzi agrari d’italia, sis (societa’ italiana sementi), e ibf servizi/agronica in sette dei cinquanta campi sperimentali gestiti su tutto il territorio nazionale”. lo rende noto un comunicato stampa congiunto di cai, sis e ibf, che prosegue: “la manifestazione rappresenta uno dei momenti istituzionali piu’ importanti per i tre partner, ma anche un’occasione per presentare direttamente agli agricoltori i risultati dell’attivita’ di ricerca e sviluppo svolta nel corso dell’anno: dallo studio del terreno alla scelta del seme, dalle strategie di difesa alla concimazione, dall’agricoltura di precisione e irrigazione alla raccolta. alla luce delle incertezze dovute al cambiamento climatico, alla siccita’ e all’aumento dei costi di produzione che non viene compensato dai prezzi dei prodotti agricoli in costante ribasso da qualche settimana, nonostante gli aumenti dei costi finali dei prodotti al consumatore, il focus 2023 e’ incentrato su tecniche e strumenti per massimizzare la produzione di cereali in italia coniugando qualita’ del prodotto, sostenibilita’ ambientale ed equilibrio economico delle imprese. le giornate in campo 2023 si struttureranno in un ciclo di sette appuntamenti, che partiranno a tarquinia (vt) il 4 maggio, per poi proseguire il 10 maggio a foggia, il 17 maggio a tolentino (mc), il 18 maggio a spinazzola (bat), il 20 maggio ad arqua’ polesine (ro), il 30 maggio a grosseto. l’appuntamento principale e’ senza dubbio quello del 24 maggio a poggio renatico, nella tenuta la pioppa – entrata due anni fa nel perimetro di produzione di bonifiche ferraresi, la piu’ grande azienda agricola italiana, con oltre 10.000 ettari di sau nazionale”.