UCRAINA: COMMISSIONE UE SI RISERVA GIUDIZIO SU STOP IMPORT GRANO; NUOVI AIUTI PER PAESI FRONTALIERI

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la politica commerciale e’ di competenza della commissione europea, ma prima di dare un giudizio sulle iniziative prese da polonia e ungheria per bloccare l’import di cereali dall’ucraina si riserva di valutare cosa e’ stato effettivamente fatto, ha affermato la portavoce al commercio e all’agricoltura dell’esecutivo europeo miriam GARCIA FERRER durante il quotidiano press briefing, precisando che, a tal fine, la commissione e’ in contatto con le autorita’ nazionali. GARCIA ha precisato che la commissione e’ consapevole del danno che l’incremento dell’importazione dal paese in guerra di prodotti agricoli a dazio zero attraverso i corridoi della solidarieta’, in particolare cereali, sta causando agli agricoltori dei paesi confinanti. proprio per questo sta preparando un secondo pacchetto di aiuti dalla riserva di crisi della pac, dopo quello da 56,3 milioni di euro destinato a polonia, bulgaria e romania approvato definitivamente il 30 marzo scorso, che si spera abbia un iter veloce come il precedente proprio per dare ristoro al piu’ presto agli agricoltori. rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano se la commissione riteneva di dover modificare la propria politica di solidarieta’ nei confronti dell’ucraina, visti i contraccolpi causati al mercato interno europeo, GARCIA ha ribadito che questa non viene messa assolutamente in discussione e che non c’e’ nemmeno motivo di riconsiderare le clausole di salvaguardia. rispetto a queste ultime i paesi frontalieri dell’ucraina avevano fatto richiesta di valutare le norme con approccio regionale, ma la portavoce ha ricordato che le regole sono gia’ state rafforzare, con una procedura piu’ snella di attivazione, monitoraggi del mercato interno piu’ frequenti e la riduzione da 6 a 3 mesi del periodo di investigazione per decidere di attivarle. tra le domande poste, e’ stato chiesto alla portavoce se la commissione sapesse dire quali cereali creano maggiori turbative, visto che molto import riguarda il mais che serve per l’alimentazione degli animali e che un grosso problema e’ dato dall’incremento delle quantita’ di cereali da stoccare. a questo proposito la commissione non sa dare una risposta in tempo reale visti i tempi di raccolta delle informazioni, ha risposto GARCIA, come pure non e’ a conoscenza di chi beneficia effettivamente degli indennizzi, visto che i soldi vengono dati agli stati membri, che decidono la loro distribuzione sulla base delle diverse e specifiche situazioni di mercato. la commissione non puo’ nemmeno sapere, ha aggiunto la portavoce, se i cereali ucraini vengono riesportati, perche’ quando entrano nel mercato unico diventano anch’essi dell’ue. come ha spiegato GARCIA, non ci sono accordi per la loro riesportazione, mentre e’ lavoro degli operatori privati decidere i prodotti e i mercati di destinazione. resta pero’ il fatto che l’ue, in linea con il suo impegno per la sicurezza alimentare globale, ha aumentato le esportazioni di cereali verso le economie in via di sviluppo, in particolare verso algeria, marocco, egitto e nigeria, ha sottolineato GARCIA.