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“siccita’ e cambiamento climatico: le cooperative agroalimentari chiedono investimenti e in sul pnrr per fare fronte all’emergenza. questo uno dei temi che e’ emerso questa mattina a cesena, nella sede di apofruit, dal coordinamento indetto da legacoop per fare il punto sulle questioni piu’ calde del comparto, in vista della stagione delle assemblee di bilancio. legacoop romagna associa 62 cooperative nel settore agroalimentare che, a loro volta, organizzano oltre 21.550 imprese agricole, che occupano direttamente piu’ di 7.200 persone e sviluppano un valore della produzione di circa 1,8 miliardi di euro. erano presenti il presidente di legacoop agroalimentare nazionale cristian MARETTI e la responsabile affari europei nazionale dell’associazione simona CASELLI, oltre al presidente di legacoop romagna, paolo LUCCHI, e ai responsabili di settore stefano PATRIZI e federico MORGAGNI”, rende noto un comunicato stampa di legacoop romagna. “la siccita’ e’ considerata l’emergenza piu’ drammatica fra le tante sul tavolo. legacoop propone di riorientare alcune linee di finanziamento pnrr, per realizzare gli interventi infrastrutturali necessari, con particolare riferimento agli investimenti piu’ urgenti segnalati da imprese, produttori e consorzi di bonifica. l’agricoltura romagnola e italiana in generale sta pagando un prezzo altissimo per i cambiamenti climatici in atto: aumento delle temperature, periodi siccitosi in aumento, perturbazioni sempre piu’ violente stanno cambiando radicalmente il nostro panorama agricolo e impongono investimenti pubblici sempre piu’ consistenti per la manutenzione del territorio, a partire dalla gestione delle acque. dopo le gelate, in particolare, si teme una riduzione molto forte della raccolta di frutta, in particolare pesche e pere, e quindi anche del personale necessario”, prosegue il comunicato. “quella che serve e’ una grande stagione di investimenti su una molteplicita’ di fronti: efficienza nella gestione dell’acqua, creando una rete di invasi di piccole e medie dimensioni; incentivi all’utilizzo in campagna di tecnologie per un impiego meno dispersivo; ristrutturazione delle reti per evitare gli sprechi e perdite; potenziamento dei progetti di ricerca e riuso di acque depurate”, afferma LUCCHI. “ma la siccita’ non e’ l’unico problema. il 2022 e’ stato un anno particolarmente difficile, tra rialzi dei mezzi di produzione, difficolta’ di approvvigionamento, inflazione diffusa, costi energetici, carenza di personale e l’inedita volatilita’ dei mercati dei prodotti agricoli. nonostante questo le cooperative sono riuscite a fornire punti di riferimento solidi agli agricoltori soci. all’europa si chiede invece di abbandonare le posizioni ideologiche di cui spesso il dibattito e’ vittima, dalla riduzione non realistica nell’uso dei fitofarmaci, fino alle posizioni oscurantiste su vino e carne rossa”, prosegue legacoop romagna. “per quanto riguarda le cooperative stiamo investendo in ricerca e sviluppo, per esempio nelle varieta’ (non ogm) ‘resistenti’ di piante in grado di svilupparsi e produrre con una forte resistenza ai patogeni e agli eventi atmosferici, con minori esigenze idriche e di tutele chimiche. ma anche nel cosiddetto ‘biobreeding’, ovvero la selezione di nuove varieta’ biologiche. continueremo inoltre a investire, con decisione, forze ed energie nei processi di integrazione e aggregazione e nel ricambio generazionale”, spiegano PATRIZI e MORGAGNI.