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“la crisi delle forniture, che gia’ aveva determinato una flessione nel mercato italiano delle trattrici nel 2022, condiziona l’andamento del settore anche in questa prima parte dell’anno”, informa un comunicato stampa di federunacoma che cosi’ prosegue: “le statistiche sulle immatricolazioni, riferite ai mesi di gennaio e febbraio ed elaborate dalla federazione sulla base delle informazioni fornite dal ministero dei trasporti, mostrano un calo delle vendite pari al 3% rispetto allo stesso periodo del 2022, in ragione di 3.223 unita’. in questa prima parte dell’anno le case costruttrici registrano ancora ritardi nelle consegne – e’ stato spiegato dal presidente di federunacoma alessandro MALAVOLTI, nel corso della conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio nell’ambito di agriumbria – tuttavia lo scenario appare piu’ favorevole, grazie a un raffreddamento dei prezzi e a una maggiore capacita’ delle imprese di gestire le variabili legate alle forniture. tale capacita’ e’ emersa soprattutto sui mercati esteri dove, come indicano i dati istat, il made in italy e’ stato protagonista di una buona performance. complessivamente, nel 2022 le esportazioni di macchinari per l’agricoltura hanno superato i 6 miliardi di euro in valore, con una crescita del 14,6% rispetto al 2021. la quota piu’ consistente e’ quella riferita alla voce delle macchine operatrici e delle attrezzature (4,7 miliardi di euro e +17,3% sul 2021), mentre il segmento delle trattrici e’ salito a 1,8 miliardi di euro, segnando +8,4%. i dati relativi agli scambi con l’estero fanno intravedere per l’anno in corso buone potenzialita’ di sviluppo per i costruttori italiani. anche il mercato nazionale esprime una domanda consistente, ma una quota crescente viene soddisfatta con l’acquisto di mezzi d’occasione”. “la compravendita di mezzi usati e’ un fenomeno negativo – ha spiegato MALAVOLTI – poiche’ rappresenta un ostacolo agli investimenti in macchinari di ultima generazione. i dati sui passaggi di proprieta’ parlano di oltre 51 mila trattrici usate, pari a piu’ del doppio di quelle di nuova immatricolazione”. sul rinnovamento tecnologico del parco macchine italiano pesa anche il fattore relativo alla concorrenza dei paesi emergenti, i quali – e’ stato sottolineato – esportano in italia macchinari poveri di tecnologia ma competitivi sul prezzo. “per favorire l’introduzione di tecnologie e di pratiche innovative nell’agricoltura italiana – ha concluso MALAVOLTI – e’ essenziale che il sistema degli incentivi pubblici non venga a mancare e che i criteri di erogazione siano efficaci e corretti”.