VINITALY: LEGACOOP ROMAGNA, IL VINO COOPERATIVO IN EVIDENZA

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“vigneti per 6700 ettari, un giro d’affari di circa 190 milioni di euro, e oltre 400 occupati nelle sole strutture cooperative: sono i numeri della filiera vitivinicola associata a legacoop romagna, che dal 2 al 5 aprile sara’ presente in forze al vinitaly, la piu’ grande manifestazione italiana del settore”, informa un comunicato stampa dell’associazione, che prosegue: “lunedi’ 3 aprile, in particolare, una delegazione di cooperatori di legacoop romagna partecipera’ al convegno nazionale ‘il futuro del vino europeo, tra sostenibilita’ e transizione ecologica – le sfide della cooperazione’, promosso dall’alleanza delle cooperative italiane. ma e’ da anni che la cooperazione vitivinicola romagnola aderente a legacoop e’ presente all’appuntamento fieristico di verona, in rappresentanza di una base sociale di oltre 5.000 famiglie di viticoltori. la capogruppo terre cevico e’ presente sui mercati nazionali ed internazionali con una produzione di 118 milioni di bottiglie all’anno e 1.100 referenze commerciali. in totale sono piu’ di 120 milioni i chilogrammi di uva trasformati (dati dell’esercizio 2021/22). in questa edizione del vinitaly, saranno promossi marchi e aziende controllate del gruppo come braschi, bole’, le rocche malatestiane, medici ermete, montresor heritage, orion wines, romandiola, tenuta masselina. i vini cooperativi saranno inoltre in evidenza nell’enoteca dell’alleanza delle cooperative italiane in piazza dei signori a verona”. “la crescita importante delle nostre cooperative vitivinicole negli ultimi anni – afferma paolo LUCCHI, presidente di legacoop romagna – in particolare attraverso il mercato estero, dimostra la capacita’ di creare valore per tutta la filiera, nel territorio e nel paese, attraverso liquidazioni competitive per le uve degli agricoltori”. “il lavoro di queste cooperative – sottolinea stefano PATRIZI, responsabile del settore agroalimentare di legacoop romagna – e’ determinante nella conformazione agronomica del territorio, per la capacita’ di contribuire significativamente alla competitivita’ di colture arboree ad alto investimento di capitale come la vite”.