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con un’analisi appassionata l’unione agricoltori di siena fa sapere di non condividere la posizione di una parte del consiglio regionale in materia di tartufi che, secondo l’unione, permetterebbe “che tutti, ma proprio tutti possono andare e venire senza alcun controllo e soprattutto onere”. si tratta – secondo l’associazione – di “un comportamento in netta controtendenza a con la politica europea, nazionale e regionale” di tutela delle tipicita’. “rimane alta e continua a crescere la preoccupazione per le zone tartufigene della nostra provincia che ricordiamo sono normalmente “coltibarde”, informa l’unione. “coltivate vuol dire gestite, curare, sviluppare, insomma niente di facile ne’ di scontato. e’ conosciuto che il tartufo puo’ essere considerato davvero un tornasole, severissimo, dell’ambiente ed in forza di questo abbisogna di tantissime cure. la spontaneita’ non e’ piu’ cosa, anche in conseguenza dei cambianti climatici”, precisa l’unione agricoltori. “e poi questa coltivazione e’ per i nostri comuni tradizione, controllo idrogeologico, strettissimo legame con l’ambiente. insomma una denominazione protetta. territorio ben delineato, precise coltivazioni colturali e produzioni tipiche”, sottolinea.