(riproduzione riservata)
“il tribunale dell’unione europea riconosce tutte le ragioni del consorzio bolgheri nel caso contro il marchio bulgaro bolgare’, il cui ricorso viene giudicato definitivamente e manifestamente infondato in quanto il marchio bolgare’ e’ evocativo della denominazione”, afferma in un comunicato il consorzio. “dopo 6 anni di attesa – spiega il consorzio – si puo’ fortunatamente scrivere il lieto fine di una vicenda che ha visto minacciate le denominazioni d’origine bolgheri, in uno scenario che altre dop italiane hanno vissuto o stanno vivendo. nel 2017 infatti il domaine boyar, la maggiore azienda vinicola della bulgaria, aveva fatto domanda presso l’ufficio marchi europeo, l’euipo, per registrare il marchio ‘bolgare” nella classe dei prodotti alcolici. sorprendentemente l’opposizione presentata dal consorzio fu respinta ed e’ stato necessario attendere fino al marzo scorso (2022) quando l’euipo accolse interamente l’appello del consorzio. a seguito di questo, la controparte bulgara impugno’ la decisione di fronte al tribunale dell’unione europea che, dopo circa un anno, si e’ ora espresso in maniera definitiva e inequivocabile sulla questione”. “il massimo tribunale comunitario – evidenzia il consorzio – ha sentenziato, senza fissare nemmeno l’udienza, poiche’ i giudici, leggendo la difesa del consorzio oltre che la decisione dell’euipo, hanno ritenuto il ricorso bulgaro manifestamente infondato”. “questa sentenza – sottolinea il consorzio – risulta avere un’importanza che va ben oltre gli interessi del territorio bolgherese; sara’ un precedente fondamentale per la protezione delle denominazioni d’origine italiane ed europee. per bugnion spa, che ha assistito il consorzio nei primi due gradi davanti all’euipo, e per ey, che ha proseguito la difesa davanti al tribunale dell’unione europea – conclude il consorzio -, e’ una vittoria per tutte le denominazioni vinicole italiane, un’affermazione della tutela assoluta delle dop/igp nell’unione europea contro tentativi di agganciamento al di la’ di ogni scusa linguistica o storica, che si e’ stati in grado di evidenziare davanti all’euipo e al tribunale dell’unione europea”.