POMODORO: CONFAGRICOLTURA MANTOVA, ANCORA FERMA LA TRATTATIVA CON L’INDUSTRIA PER IL PREZZO 2023

(riproduzione riservata)

“guadagnare per investire, innovare per progredire: questo e’ il mantra degli imprenditori del pomodoro da industria che, per ora, non vedono emergere elementi economici positivamente sufficienti dal tavolo della trattativa con le industrie di trasformazione”, afferma confagricoltura mantova, secondo la quale “lo stallo vigente deriva dal fatto che, nell’ultimo incontro con le op produttrici, la parte industriale ha puntato i piedi, ed e’ tornata in auge la questione relativa alla tabella brix, fondamentale indicatore di qualita’ del pomodoro. nel complesso, ad oggi tutte le tabelle di valutazione della qualita’ portano ad un deprezzamento del prodotto che puo’ arrivare al 23%”. “la maggior parte delle op – spiega corrado FERRARI, di confagricoltura mantova, a capo della federazione regionale di prodotto – vuole dare un taglio netto alle tabelle, sarebbe inutile senno’ avere un prezzo di riferimento alto, con il rischio che poi possa essere decurtato». a testimonianza della delicatezza del momento anche il consiglio congiunto (fatto sinora senza precedenti) di tutte le op del nord italia, vale a dire asipo, ainpo, apol, poa e terremerse: «non dobbiamo avere fretta di definire un prezzo, anche perche’ non c’e’ in giro gran voglia di seminare pomodoro. lo scorso anno, pur con una produzione media di 800 quintali a ettaro, non si e’ fatto un gran reddito, dato che le entrate (a 10,20 euro al quintale) spesso erano inferiori ai costi». le op, dunque, hanno avanzato una richiesta di prezzo pari a 15,50 euro al quintale per la prossima campagna, in linea – rileva confagricoltura mantova – con quanto accade nel resto del mondo.