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la carenza di manodopera e di competenze e’ una delle principali preoccupazioni nel settore agroalimentare nei paesi ocse e questa sfida e’ aggravata dal contributo relativamente piccolo e in calo dell’agricoltura al pil e dalla percezione pubblica negativa del settore con salari relativamente bassi e prospettive di carriera limitate, secondo quanto emerge da un documento dell’organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo. il documento esamina le politiche che possono affrontare la carenza di manodopera e di competenze nel settore agroalimentare, tra cui il mercato del lavoro, l’istruzione e la formazione, le politiche di protezione sociale, l’immigrazione, nonche’ le politiche agricole specifiche. si rileva che molte delle leve politiche utilizzate per affrontare la sfida del lavoro nel settore agroalimentare si trovano al di fuori del settore e implicano la ricerca della giusta combinazione di sistemi che tende ad essere specifica per paese. inoltre – rileva ancora l’ocse – alcune questioni possono essere affrontate attraverso una piu’ stretta collaborazione tra pubblico e privato, come il miglioramento delle condizioni di lavoro, aumentare gli investimenti nell’istruzione e nella formazione agricola dei giovani che si affacciano al settore. occorre poi prestare maggiore attenzione al miglioramento dell’immagine dell’agricoltura come scelta professionale, promuovere una forza lavoro piu’ diversificata, migliorare l’allineamento delle competenze alle esigenze del settore, promuovere l’apprendimento continuo e rafforzare i servizi di consulenza nazionali. (disponibile su oecd i-library RYAN, m. (2023), “labour and skills shortages in the agro-food sector”, oecd food, agriculture and fisheries papers , n. 189, oecd publishing, paris, https://doi.org/10.1787/ed758aab- it).