GIORNATA SPRECO: GIANSANTI (CONFAGRICOLTURA), SERVONO RICERCA E INNOVAZIONE

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“lo spreco alimentare coinvolge tutti e riguarda molti aspetti della vita quotidiana, dalle decisioni e azioni pubbliche ai comportamenti individuali, perche’ rappresenta, oggi, il piu’ grande paradosso del nostro tempo. la perdita e lo spreco di cibo comportano una pressione sull’ambiente e sulle risorse naturali utilizzate che puo’ essere evitata. lo ha dichiarato massimiliano GIANSANTI, presidente di confagricoltura e coordinatore di agrinsieme, intervenendo alla presentazione ‘il caso italia’ 2023 di waste watcher international observatory on food and sustainability, che si e’ svolta oggi in vista della x^ giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare del 5 febbraio, su iniziativa della campagna spreco zero di last minute market e dell’universita’ di bologna, su monitoraggio ipsos”, informa un comunicato stampa della confagricoltura. “tre fenomeni di certo caratterizzeranno il nostro prossimo futuro: l’aumento della popolazione e del pil mondiale e la diminuzione della superficie agricola disponibile – ha proseguito GIANSANTI -. questo impone una riflessione immediata sulla necessita’ di tutelare le risorse naturali che richiede risposte efficaci, anche alla luce degli shock esterni prodotti dalla pandemia, dalla guerra e dai cambiamenti climatici”. “occorrono nuove azioni per acquisire una maggiore consapevolezza sul ruolo che ognuno puo’ avere nella riduzione dello spreco e nel contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento alimentare”, prosegue il comunicato. “importante e’ quello della ricerca e dell’innovazione per fornire nuove soluzioni – ha sottolineato il presidente di confagricoltura e coordinatore di agrinsieme -. la ricerca puo’ contribuire alla riduzione delle problematiche fitosanitarie e sanitarie che comportano scarti della produzione; le innovazioni ad aumentare la shelf life dei prodotti”. “diversamente da cio’ che avviene nei paesi in via di sviluppo, dove le perdite nella fase del consumo sono in sostanza nulle, nei paesi come il nostro le perdite maggiori avvengono nella fase del consumo – ha aggiunto -. per ridurre le perdite alimentari, e’ necessario anche intervenire sulle logiche commerciali sfavorevoli, che determinano lo scarto di prodotti di calibro troppo piccolo o esteticamente non attraenti, ma anche eccedenze produttive per rispettare le forniture contrattualizzate”. GIANSANTI ha infine dichiarato come la riduzione degli sprechi e delle perdite alimentari sia una sfida, ma anche un’opportunita’ per trasformare con successo i sistemi agroalimentari rendendoli piu’ efficienti e sostenibili, riducendo il loro impatto sul pianeta e garantendo la sicurezza alimentare. “l’agricoltura e’ gia’ parte attiva e in molti casi protagonista di percorsi di transizione energetica ed ambientale, ma deve esserlo sempre di piu’ consolidando investimenti e buone pratiche”, ha concluso.