CONTRAFFAZIONE: IN RELAZIONE SISTEMA INFORMAZIONE PER LA SICUREZZA ANCHE TUTELA DEL MADE IN ITALY

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la relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza relativa al 2022, presentata oggi al parlamento dal sistema di informazione per la sicurezza della repubblica, contiene un paragrafo specifico dedicato alla tutela del made in italy e al fenomeno della contraffazione. la relazione si occupa anche, tra gli altri temi, della insicurezza alimentare nel mondo e dei riflessi delle crisi geopolitiche sulla sicurezza alimentare globale. ecco il testo relativo alla tutela del made in italy: “la tutela del made in italy in ambito agroalimentare riguarda non soltanto la protezione di un asset strategico per l’economia nazionale, dal momento che tale settore rappresenta una voce significativa del nostro export e una rilevante percentuale del pil, ma anche la difesa di un vero e proprio marchio, stimato e identificato in tutto il mondo. il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare emerge non solo all’estero, ma in maniera significativa anche all’interno dei confini nazionali, con la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. questo rappresenta una minaccia al made in italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica. in primo luogo, infatti, la concorrenza del prodotto estero venduto come made in italy risulta sleale: i bassi costi di produzione contrapposti a quelli, piu’ elevati, nazionali comprometterebbero nel tempo la produzione nostrana, con future conseguenze anche di tipo occupazionale. in secondo luogo, la vendita di prodotti con falsa indicazione di made in italy danneggia l’immagine del marchio stesso, che si caratterizza, invece, per l’elevata qualita’ e genuinita’. infine, la produzione estera, soprattutto se di origine extra ue, tende a subire minori controlli sia nel paese d’origine che in ingresso nel nostro stato se fraudolentemente indicata come italiana, con l’applicazione, sia in ambito agricolo che nel settore della trasformazione, di normative sanitarie meno stringenti (ad esempio nell’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti o nell’aggiunta di additivi o altre sostanze chimiche, oltre che nella presenza di specie parassite potenzialmente infestanti)”. il testo integrale della relazione disponibile qui https://bit.ly/41KlLrV