(riproduzione riservata)
durante la seconda giornata dei lavori della conferenza economica della cia si sono svolte due tavole rotonde: la prima dedicata a “sfide climatiche e ambientali: gestire le crisi e cogliere le opportunita’”, introdotta da gianmichele PASSARINI, vicepresidente nazionale cia, e la seconda sulle politiche europee, “orizzonte europa”, aperta da matteo BARTOLINI, vicepresidente nazionale cia. tanti e articolati gli interventi degli ospiti. le crisi climatiche ci sono, sono una realta’ e non possono essere negate: il calo delle rese in vari settori sta a testimoniarlo in modo inequivocabile. per questo occorre intervenire in modo incisivo sia con la difesa attiva e anche con quella passiva e quindi le assicurazioni, ha spiegato il presidente dell’ismea angelo FRASCARELLI che ha voluto pero’ lanciare anche un segnale di ottimismo. in questa situazione di crisi i consumatori stanno riorientando i consumi con un’attenzione particolare ai prodotti legati al benessere, alla sostenibilita’ ambientale e all’origine italiana: su questo devono far leva e puntare le nostre imprese agricole, ha infatti osservato. per le sfide climatiche il ruolo dei consorzi di bonifica in una partita delicata come quella delle risorse idriche e’ essenziale, ha avvertito il presidente di anbi francesco VINCENZI, che ha lanciato alcuni segnali preoccupanti per la prossima stagione irrigua. “dobbiamo contrastare il cambiamento climatico ma al tempo stesso dobbiamo adattarci”, ha detto VINCENZI, “sempre tenendo insieme sostenibilita’ ambientale, sociale ed economica” e puntando su un nuovo rapporto tra agricoltura e societa’. la commissione ue sta forzando la transizione ecologica contro e non insieme agli agricoltori, ha affermato l’europarlamentare paolo DE CASTRO, sottolineando pero’ anche i risultati positivi che vengono dall’europa, come la riforma delle indicazioni geografiche che avra’ un’importanza decisiva per l’agroalimentare italiano. alessio MAMMI, assessore all’agricoltura della regione emilia-romagna, ha chiesto con forza che l’unione europea deve sostenere le imprese agricole in particolare sugli investimenti, sull’innovazione e sul tema della transizione ecologica.