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“ancora un caso di sfruttamento e caporalato, con lavoratori immigrati, anche minorenni, trattati come schiavi, segregati in abitazioni fatiscenti, obbligati a lavorare per un pugno di euro al giorno, minacciati e picchiati in risposta a ogni tentativo di ribellarsi. a gorizia i finanzieri e la procura della repubblica hanno fermato quattro persone, tre rumeni e un moldavo, accusate di intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera, con le aggravanti della minaccia, del numero e della minore eta’ dei lavoratori. uomini senza scrupoli, che si approfittano della necessita’ di lavorare di chi non ha niente perche’ fugge da miseria e carestie in cerca di un futuro migliore. ancora una volta la magistratura e gli investigatori aprono un vaso di pandora, gettando una luce su condizioni di vita e di lavoro indegne di un paese civile”, rende noto un comunicato stampa della flai-cgil. “una perenne emergenza che coinvolge ampie parti dei tessuti produttivi agricoli, che affonda le sue radici nocive in ogni parte della penisola. l’operazione odierna della procura e della guardia di finanza a gorizia e’ la prova che nessuna regione, nessuna coordinata geografica e’ immune dallo sfruttamento. un menu’ tossico fatto di condizioni di lavoro umilianti e contesti di vita ripugnanti, come peraltro documentato dal vi rapporto agromafie e caporalato che, non a caso, ha accesso i fari su parti del friuli venezia giulia. lo stesso numero di vertenze aperte sul territorio e’ paradigmatico dell’ampiezza del fenomeno, che va contrastato con risolutezza, ma che puo’ al contempo essere oggetto di prevenzione con l’attuazione dell’ecosistema normativo di cui si e’ dotato il nostro paese”, dichiara jean rene’ BILONGO, presidente dell’osservatorio placido rizzotto. “una manodopera vessata, costretta a spostarsi per essere sfruttata anche nelle campagne del veneto. ecco cosa si nasconde dietro la grande ricchezza del nord est i terrei coltivati, lo splendore delle nostre terre e’ curato da ragazze e ragazzi che vediamo all’opera a tutte le ore del giorno e della notte, anche i sabati e le domeniche senza che nessuno si faccia troppe domande. non solo in calabria, in puglia, nel lazio avvengono fenomeni del genere, anche qui da noi, che con il sindacato di strada, con tutte le azioni che riusciamo a mettere in campo, sindacali, culturali, politiche, lottiamo per combattere questa autentica piaga. il confine con i balcani sta diventando un’altra lampedusa, una verita’ che e’ impossibile negare”, aggiunge alessandro ZANOTTO, flai cgil friuli.