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alla luce dell’ultima annata, piuttosto complessa sotto il profilo idro-meteo-climatico e culminata in una delle piu’ gravi crisi idriche degli ultimi 80 anni, il cer-canale emiliano-romagnolo (opera strategica per il comparto agricolo, industriale e idropotabile dei territori regionali) – informa in un comunicato – “prosegue la propria attivita’ di studio su possibili soluzioni in grado di garantire un utilizzo corretto e sostenibile dell’acqua. in questa direzione, intrapresa dall’ente da diverso tempo grazie all’intensa e fervente attivita’ di ricerca di acqua campus – polo tecnico-scientifico all’avanguardia targato anbi con sede a budrio, nel bolognese e dedicato al trasferimento dell’innovazione alle imprese che operano in agricoltura – si colloca la firma del protocollo di intesa con il centre international de hautes e’tudes agronomiques mediterrane’ennes-ciheam di bari: una sinergia atta a favorire la realizzazione di progetti comuni di ricerca e attivita’ tecnico-scientifiche e formative che sviluppino politiche di sostenibilita’ idrica e mettano in atto programmi per un uso sempre piu’ responsabile dell’acqua in agricoltura”. “con l’accordo, siglato presso la sede italiana del ciheam dai rispettivi vertici degli enti – per il cer: il presidente nicola DALMONTE e la direttrice generale raffaella ZUCARO; per il ciheam bari: il direttore maurizio RAELI, accompagnato dal direttore aggiunto nicola LAMADDALENA e dalla responsabile ufficio relazioni esterne rosanna QUAGLIARIELLO – le due realta’ firmatarie intendono muovere insieme verso ulteriori, possibili risposte alle ormai sempre piu’ severe condizioni causate dal cambiamento climatico e che impongono la celere attuazione di strategie di mitigazione e adattamento dei sistemi agricoli alle criticita’ scaturite, impegnandosi congiuntamente nella realizzazione di attivita’ quali: sviluppo e ricerca; definizione e realizzazione di corsi di alta formazione, attivita’ didattiche, attivita’ di disseminazione, divulgazione scientifica e tecnologica; attivazione di summer school per ricercatori e studenti; condivisione di conoscenze e di buone pratiche tra i ricercatori degli enti coinvolti”, spiega il comunicato. “cooperazioni e collaborazioni scientifiche di livello internazionale, come quella siglata con il ciheam di bari, rafforzano ulteriormente il ruolo del cer quale polo della ricerca a servizio dell’agricoltura irrigua – affermano il presidente DALMONTE e la direttrice ZUCARO, attuale coordinatrice, inoltre, di anbi emilia-romagna -. dal confronto con altre regioni e paesi del mediterraneo possono infatti scaturire numerose opportunita’ per lo sviluppo di nuove soluzioni per far fronte ai cambiamenti climatici che, mai come oggi, minacciano le risorse idriche dei territori”. “il cer, canale emiliano-romagnolo, e’ una delle piu’ importanti opere idrauliche italiane sia per dimensioni che per importanza progettuale, assicurando l’approvvigionamento idrico delle province di bologna, ferrara, forli’-cesena, rimini e ravenna, un’area tra le piu’ produttive a livello internazionale sotto il profilo industriale ed agricolo; recentemente e’ stato calcolato che i benefici per l’ambiente e l’agricoltura derivanti dall’attivita’ del cer producono un valore economico per i territori dell’emilia-romagna pari a 324 milioni di euro l’anno (fonte: nomisma). ma il cer, inoltre, e’ ricerca, sperimentazione, studio ed analisi: attivita’ volte a garantire alti standard qualitativi della risorsa idrica grazie ad acqua campus, un polo all’avanguardia dedicato al trasferimento dell’innovazione alle imprese che operano in agricoltura, i cui studi mirati sono volti ad individuare tutte le possibili innovazioni per un utilizzo dell’acqua moderno e sostenibile. il ciheam bari e’ la sede italiana del centre international de hautes e’tudes agronomiques mediterrane’ennes, organizzazione intergovernativa – con sede principale a parigi – che riunisce 13 paesi membri. fondato nel 1962, il centro di bari si occupa principalmente di formazione post-laurea, ricerca scientifica applicata e cooperazione allo sviluppo. opera soprattutto nei settori dell’agricoltura e della pesca sostenibili, dei sistemi alimentari, dello sviluppo dei territori e delle comunita’ costiere e rurali. e’ attivo in oltre 20 paesi del mediterraneo, dell’africa e dell’asia e vanta centinaia di collaborazioni internazionali con organizzazioni, istituzioni, universita’, societa’ civile e imprese”, conclude il comunicato.