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la commissione europea ha espresso soddisfazione per l’accordo politico raggiunto questa mattina tra il parlamento europeo e il consiglio sul meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (cbam). il cbam, che si applichera’ inizialmente a cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricita’ e idrogeno, e’ lo strumento fondamentale dell’ue per stabilire un prezzo equo per il carbonio emesso durante la produzione di beni ad alta intensita’ di co2 che entrano nell’ue e incoraggiare una produzione industriale piu’ pulita nei paesi terzi. l’accordo odierno sara’ integrato dalla revisione del sistema di scambio di quote di emissione (ets), con negoziati che si svolgeranno entro questa settimana, e che allineera’ la graduale eliminazione dell’assegnazione di quote gratuite con l’introduzione del cbam per sostenere la decarbonizzazione dell’industria europea. “il cambiamento climatico – spiega un comunicato – e’ un problema globale che richiede soluzioni globali. poiche’ l’ue aumenta la propria ambizione climatica e fintanto che in molti paesi terzi prevalgono politiche climatiche meno rigorose, esiste il rischio della cosiddetta ‘delocalizzazione delle emissioni di carbonio’. in pratica le aziende con sede nell’ue potrebbero spostare la produzione ad alta intensita’ di carbonio all’estero in paesi in cui sono in vigore politiche climatiche meno rigorose rispetto all’ue o i prodotti dell’ue potrebbero essere sostituiti da importazioni ad alta intensita’ di carbonio. garantendo che venga pagato un prezzo per le emissioni di co2 intrinseche generate nella produzione di determinati beni importati nell’ue, il cbam assicurera’ che il prezzo del carbonio delle importazioni sia equivalente al prezzo del carbonio della produzione interna, garantendo in tal modo che gli obiettivi climatici dell’ue non siano compromessi. il cbam – assicura il comunicato – e’ concepito in modo tale da essere compatibile con le norme del wto”.