“THE NEW YORK TIMES”: SARANNO LE PECORE A SALVARE IL SITO ARCHEOLOGICO DI POMPEI

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“il parco archeologico di pompei ha trovato un modo low-tech per evitare che il sito venga invaso dalla vegetazione: pecore affamate”, scrive dijason HOROWITZ su “the new york times”. negli ultimi anni, il vasto parco archeologico di pompei, una citta’ sepolta viva dall’eruzione del vesuvio nel 79 d.c., ha utilizzato opzioni high-tech per mantenere le sue rovine gia’ scavate, dai droni ai programmi di intelligenza artificiale. ma per evitare che quel terzo del parco che rimane nascosto sotto la pomice e metri di terra venga invaso da rovi, siepi selvatiche e alberi, pompei ha trovato una soluzione piu’ opportunamente antica e poco costosa nelle pecore affamate. senza le pecore “avremmo una specie di giungla che invaderebbe le strutture archeologiche e il sito”, ha spiegato gabriel ZUCHTRIEGEL, direttore del parco. ha detto di aver avuto l’idea di portare le pecore dopo averle viste “al lavoro” sulla terra in cima alle dighe nel mare del nord.