“THE NEW YORK TIMES”: I RISTORANTI LONDINESI NEI GUAI PER LA BREXIT

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i ristoranti di londra sono cosi’ a corto di personale che hanno dovuto ridurre gli orari di apertura, chiudere alcuni giorni della settimana e, in casi estremi, chiudere del tutto i battenti, scrive “the new york times”. “anche se la scena gastronomica un tempo fiorente della citta’ e’ stata danneggiata dalla pandemia e dall’aumento dei prezzi dell’energia, la carenza di manodopera e’ quasi interamente il risultato della brexit”, specifica il giornale, ricordando che “i ristoranti londinesi reclutavano molti camerieri, chef e baristi dall’italia, dalla spagna e dalla grecia. quel pool di talenti si e’ prosciugato da quando la gran bretagna ha posto fine alla libera circolazione dei lavoratori dall’ue. secondo un recente sondaggio del settore, si stima che l’11% dei posti di lavoro nel settore dell’ospitalita’ britannico siano vacanti, rispetto al 4% dell’economia in generale”, al punto che piu’ di un terzo di ristoranti, pub e hotel potrebbe essere insolvente o addirittura chiuso entro l’inizio del 2023.