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per il cenone di natale gli italiani spenderanno 2,5 miliardi: 300 milioni in piu’ dello scorso anno, ma 200 milioni meno del natale pre covid, registrando cosi’ un -10% rispetto agli anni della normalita’ pre pandemia, secondo quanto emerge da un’analisi del centro studi confcooperative, il quale sottolinea che “l’impennata nella spesa, rispetto allo scorso anno, e’ determinata, pero’, non dai maggiori consumi, ma dagli aumenti generalizzati dei prezzi”. “salgono del 4% le tredicesime, dai 44 miliardi del 2021 ai 45,7 di quest’anno grazie al miglior andamento dell’occupazione, al minor impatto della cig, ma perdono terreno le retribuzioni e l’aumento delle tredicesime non basta a far fronte all’inflazione a due cifre. primeggiano le spese personali, si erodono i risparmi a causa dell’inflazione a due cifre e all’impennata della bolletta energetica. continua ad allargarsi la forbice tra chi puo’ spendere e risparmiare e chi scivola sempre piu’ in poverta’: l’esercito tra poveri assoluti e relativi conta circa 10 milioni di persone tra le proprie fila”, rileva ancora la confcooperative, la quale mette in lice come il paese sia segnato “da egoismo, difficolta’ economiche e polarizzazione delle diseguaglianze”. in tutto cio’, comunque, “saranno 17.000.000, vale a dire piu’ di 1 italiano su 4, a fare i bagagli per vivere alcuni giorni fuori dopo la serrata dello scorso anno. tra le destinazioni vincono montagna e agriturismo, seguono le citta’ d’arte e le destinazioni termali. mentre una fetta considerevole partira’ per raggiungere dei parenti”. confcooperative concludendo invita a non dimenticare l’italia di chi non ce la fa, ovvero ben 10 milioni di persone tra poverta’ assoluta e relativa. “resta fondamentale – per confcooperative – individuare misure di contrasto alla poverta’ e politiche attive per concorrere ad affrontare una piaga che non e’ solo economica ma che rischia di minare sempre piu’ la concordia sociale del paese”.