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Di Letizia Martirano
Segretario Mantegazza, la Uila ha denuncia il ritorno dei voucher con la legge di stabilità…
Eh si… La riforma dei contratti di prestazione occasionale contenuta nella manovra approvata dal governo va proprio in questa direzione e rappresenta, purtroppo, una scelta opposta a quella della giustizia sociale indicata come prioritaria dal presidente del consiglio.
Perché?
È semplice: la decisione dell’esecutivo di eliminare ogni limite alla tipologia di lavoratori da assumere in agricoltura con i voucher, di innalzare i compensi complessivi pagabili dalle imprese per prestazioni occasionali e di aumentare la platea delle aziende che potranno usufruirne, rischia di avere ricadute devastanti per circa un milione di operai agricoli stagionali.
Quali saranno, in concreto, queste ricadute?
Le lavoratrici e i lavoratori saranno costretti a rinunciare alla busta-paga e alle tutele offerte dai contratti di lavoro in cambio di un voucher; non avranno più diritto ai trattamenti di disoccupazione con cui da sempre integrano il proprio reddito e saranno pesantemente penalizzati sul versante pensionistico e assistenziale. La norma non porterà occupazione aggiuntiva in agricoltura, così come richiesto dal sistema delle imprese, piuttosto taglierà tutele e diritti a persone che oggi guadagnano meno di 1.000 euro al mese, aggravando tra l’altro il problema del ricambio occupazionale.
Cosa intende fare la Uila?
Premesso che non c’è stato alcun confronto preventivo, chiederemo, prima al governo e poi al parlamento, di cancellare questa norma odiosa che punisce lavoratori precari e non risolve i problemi posti dalle imprese agricole. In particolare, la Uila chiederà un incontro immediato con i ministri del lavoro e delle politiche agricole e con le commissioni parlamentari competenti.
Avete delle proposte alternative da fare?
Come Uila ci siamo sempre dichiarati disponibili ad avviare un confronto sul lavoro occasionale finalizzato ad agevolare l’ingresso di nuova occupazione nel settore senza però intaccare i diritti di chi già lavora in agricoltura sulla base dei contratti nazionali e provinciali.
Intendete assumere anche iniziative di lotta?
Contemporaneamente provvederemo a informare, attraverso le nostre strutture territoriali, tutte le operaie e gli operai agricoli affinché cresca forte nelle campagne la consapevolezza delle ricadute negative di questa norma che riporterebbe il nostro paese indietro di anni luce, ai tempi in cui il lavoro non veniva retribuito applicando i contratti ma secondo la benevolenza del padrone.