RAPPORTO ISMEA-QUALIVITA: INTERVENTI DI LOLLOBRIGIDA, FRASCARELLI E ZAGANELLI

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“sarebbe illogico non tutelare la ricchezza rappresentata dalle indicazioni geografiche per l’italia. per questo ringrazio i consorzi e le persone che portano avanti la qualita’ che e’ il nostro valore distintivo: le nostre potenzialita’ non sono delocalizzabili”, ha detto il ministro dell’agricoltura, della sovranita’ alimentare e delle foreste francesco LOLLOBRIGIDA concludendo la mpresentazione del rapporto ismea-qualivita su dop e igp. “la sostenibilita’ deve essere sostenibile anche per i produttori. non e’ possibile che un ambientalismo ideologico cancelli l’agricoltura tipica, un metodo di produzione, per poi ritrovarci a non avere una produzione e un ritorno economico. vogliamo rimettere al centro un settore che nonostante tutto e’ un settore sano, con una crescita di fatturato e di export e che pero’ subisce aggressioni alle nostre tipicita’, dall’aceto balsamico di cipro alla carne sintetica al nutriscore”, ha aggiunto LOLLOBRIGIDA. “noi sulle commodity non abbiamo un futuro per tanti motivi, il che non vuol dire che non dobbiamo produrre grano duro o mais ma queste colture devono essere legate alla distintivita’ che e’ sociale, culturale, economica. con i prodotti ig noi rendiamo l’offerta rigida e quindi possiamo controllare il prezzo. il produttore riesce a fare il prezzo e ad avere una giusta remunerazione. se un prodotto e’ differenziato e non si confonde con gli altri, le imprese riescono a stare in piedi”, ha detto il presidente dell’ismea angelo FRASCARELLI. “l’italia vince quando fa l’italia. il sistema delle ig rappresenta molto di piu’ della semplice redditivita’ economica, peraltro importante. dobbiamo guardare a questo sistema per tutte le ricadute positive che ha sul territorio, al legame fondamentale con le attivita’ culturali, ricreative, turistiche, anche per una azienda agricola sempre piu’ multifunzionale”, ha detto nel suo intervento maria chiara ZAGANELLI, direttrice ismea, che ha anche indicato il sistema delle ig come uno degli strumenti per rivitalizzare “le aree cosiddette marginali, interne, soggette a cali demografici, invecchiamento e spopolamento”.