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“occorre prestare la dovuta attenzione alla pesante situazione che vive il settore florovivaistico europeo”, ha ribadito confagricoltura in un comunicato in occasione del gruppo di lavoro fiori e piante del copa cogeca, che si e’ appena concluso in olanda, dove “gli esperti europei – spiega il comunicato – si sono confrontati sul problema degli aumenti energetici e di produzione che, in assenza di misure urgenti, mettono in pericolo la tenuta dell’intero comparto all’interno della ue”. “le aziende italiane, in particolare – continua il comunicato -, sono in sofferenza per l’impennata dei costi produttivi ed energetici, la difficolta’ a reperire i mezzi di produzione e la manodopera. continuano ad interessare lo stivale gli effetti del cambiamento climatico, come la siccita’ e le bombe d’acqua”. “il florovivaismo – aggiunge il comunicato – ha sempre avuto un ruolo centrale nell’economia agricola nazionale. l’italia e’ tra i principali produttori di piante e fiori della ue e vanta una grandissima varieta’ grazie alle sue caratteristiche territoriali. oggi il settore, malgrado l’evidente flessione dovuta alla pandemia, rappresenta un valore alla produzione che supera i 2,6 miliardi di euro. il saldo attivo della bilancia commerciale e’ di oltre 400 milioni di euro, per un totale di 27mila imprese, che danno lavoro a piu’ di 100mila addetti. confagricoltura – sottolinea il comunicato – ha calcolato che gli aumenti previsti per la produzione di piante e fiori nel 2022 possano stimarsi almeno del 70%, sul 2021, con punte che rischiano anche di superare il 100%”. “le nostre preoccupazioni sono forti anche per il calo dei consumi. le difficolta’ sono evidenti e rischiano di condizionare le scelte aziendali. e’ purtroppo evidente che fiori e piante, pur con il loro importante apporto nel migliorare l’ambiente, la psiche e la qualita’ della vita, rischiano di essere sacrificati per risparmiare nel timore della crescita dell’inflazione”, conclude l’organizzazione degli imprenditori agricoli.