SICCITA’: COLDIRETTI, OK STATO EMERGENZA ORA PIANO INVASI ITALIA PERDE 500MILA METRI CUBI H2O/MINUTO

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“lo stato di emergenza per la siccita’ riguarda quasi la meta’ del made in italy a tavola (44%), con le cinque regioni piu’ colpite che rappresentano il 76% del grano tenero per fare il pane, l’88% del mais per l’alimentazione degli animali, il 97% del riso, ma allevano anche il 66% delle mucche e l’87% dei maiali nazionali”, afferma la coldiretti in riferimento “ai provvedimenti assunti da parte del consiglio dei ministri presieduto dal premier mario DRAGHI che ha deliberato lo stato di siccita’ per le regioni di piemonte, lombardia, veneto, friuli venezia giulia ed emilia romagna con uno stanziamento di circa 36 milioni di euro”. “un territorio nel quale lavorano 225mila imprese che rischiano di chiudere i battenti sotto i colpi della siccita’, con i danni che hanno gia’ superato i tre miliardi di euro”, secondo la coldiretti. “il dimezzamento delle piogge nel 2022 ha avuto un impatto devastante sulle produzioni nazionali che fanno segnare cali del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso, del 30% per il frumento duro per la pasta nelle regioni del sud che sono il granaio d’italia”, sottolinea la coldiretti, che prosegue: “in diminuzione di oltre 1/5 le produzioni di frumento tenero, ma crollano del 30% pure la produzione di riso, del 15% quella della frutta ustionata da temperature di 40 gradi, e del 20% cozze e vongole uccise dalla mancanza di ricambio idrico nel delta del po, dove si allargano le zone di ‘acqua morta’, assalti di insetti e cavallette che solo in sardegna hanno gia’ devastato quasi 40mila ettari di campi”. “una situazione sulla quale pesa in maniera determinante la mancanza di una rete di invasi capace di trattenere l’acqua della pioggia”, spiega la coldiretti, nel rilevare che “ogni anno, secondo coldiretti, l’italia perde 500mila metri cubi di acqua al minuto che potrebbero invece garantire una riserva idrica a cui attingere nei momenti di siccita, con piu’ di 1/4 del territorio nazionale (28%) che e’ a rischio desertificazione”. “serve subito una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”, sottolinea il presidente della coldiretti ettore PRANDINI. “con l’anbi, l’associazione nazionale delle bonifiche, abbiamo elaborato un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di bacini di accumulo (veri e propri laghetti) per arrivare a raccogliere il 50% dell’acqua dalla pioggia”, ricorda PRANDINI, nel concludere che “si tratta di 6mila invasi aziendali e 4mila consortili da realizzare entro il 2030 multifunzionali ed integrati nei territori perlopiu’ collinari o di pianura”.