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“nella politica agricola va coniugata efficacia e flessibilita’, intervenendo in maniera mirata per implementare le misure dei vari sistemi settoriali di mercato (ocm). gli interventi di sviluppo rurale vanno semplificati e orientati verso investimenti produttivi, che migliorino la competitivita’ delle imprese puntando alla introduzione di innovazioni di processo e di prodotto. occorre anche garantire una differenziazione a livello territoriale, risolvendo le problematicita’ di alcuni specifici comparti, territori o beneficiari compensando le scelte del ‘primo pilastro'”, ha detto il presidente di confagricoltura, massimiliano GIANSANTI, in occasione dell’appuntamento conclusivo del progetto europeo “be green, be smart, be farmer”, in collaborazione tra confagricoltura, citynews, rds e gambero rosso, che si e’ tenuto alla casina valadier, a roma. nei 10 appuntamenti, on line e in presenza, tenuti su tutto il territorio sono stati coinvolti oltre 2.000 tra imprenditori agricoli, policy maker europei ed esperti con l’obiettivo di capire come funzionera’ e dibattere sulle priorita’ della nuova politica agricola comune, che entrera’ in vigore da gennaio 2023. “siamo in una fase di emergenza continua, prima la pandemia, poi l’impennata dei costi delle materie prime e la guerra. la pac deve potersi modulare seguendo i tempi e le nuove sfide, altrimenti resta scollata dalla realta’. contrasto ai cambiamenti climatici, innovazione, sostenibilita’, economia circolare sono solo alcuni dei temi fondamentali. deve essere definito prima possibile il quadro delle regole e degli interventi previsti per poter programmare per tempo le produzioni, gli investimenti e tutte le azioni conseguenti”, ha messo in evidenza GIANSANTI. “e’ necessario confermare il delicato equilibrio delle scelte operate a livello nazionale riguardo il nuovo regime dei pagamenti diretti, senza apportare modifiche che potrebbero comprometterne la coerenza complessiva. occorre allentare comunque gli obblighi relativi alla ‘condizionalita’ rafforzata’, in particolare quelli che gravano sui seminativi, cosi’ come va prevista una entrata in vigore della ‘condizionalita’ sociale’ solo dopo aver testato adeguatamente il funzionamento delle nuove procedure”, sostiene confagricoltura. “il rapporto, che abbiamo consegnato oggi ai decision maker della riforma della pac, contiene la descrizione delle principali novita’ che attendono gli agricoltori italiani ed europei e i pareri emersi dalla consultazione con le imprese associate e gli stakeholder. solo con un piano strategico nazionale improntato a questi principi e definito al piu’ presto per dare certezze ed indirizzi agli operatori si riuscira’ ad attualizzare una riforma che si applichera’ fino al 2027”, ha concluso GIANSANTI.